Reintegro, mercato, fuori rosa: il futuro di Lookman è ancora da scrivere. Nel frattempo l'attaccante, dopo le vicende di mercato estive, è in ritiro con la Nigeria. Si saprà qualcosa di più al suo ritorno a Bergamo.

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Lookman fa muro, quale sarà il futuro? Rientegro complicato, ecco cosa ripeteva nei suoi sfoghi
"Lookman nelle ultime due settimane ha offerto argomenti ancora più concreti per farla decifrare: il suo atteggiamento e i suoi silenzi, con i dirigenti e anche i compagni, sono stati il manifesto del rabbioso scontento per l’impasse di mercato che ne ha frenato le ambizioni e la voglia di cambiare aria. E nei suoi ripetuti sfoghi, nelle ripetute richieste di cessione, più di una volta ha detto frasi tipo «Io con voi non gioco più». In questo spalleggiato da agenti che però non hanno garantito una vera prospettiva alternativa né al loro assistito, né all’Atalanta, con cui sono stati rispettivamente illusori e ondivaghi: giorni fa il Bayern ha offerto non più di 28 milioni partendo da un prestito e la stessa formula ha ipotizzato il Galatasaray lunedì. Ovviamente esclusa a priori dal club nerazzurro, che non poteva sconfessare le linee guida tenute sulla vicenda dal primo giorno, accettando una soluzione diversa dalla vendita a titolo definitivo. Ma lunedì è stato tardi, come anche per il Marsiglia con Samardzic. E pare difficile che la squadra turca possa tornare alla carica per un giocatore che non potrebbe utilizzare in Champions fino a febbraio (liste consegnate ieri sera a mezzanotte). Come che possa arrivare un’offerta attendibile dall’Arabia", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Il parallelo con il caso Koopmeiners di un anno fa regge fino a un certo punto, soprattutto per un motivo: l’olandese ha avuto una squadra (la Juve) che l’ha inseguito fino all’ultimo e ha accontentato in tutto l’Atalanta, Lookman no. E con la sua condotta - e quella dell’entourage - si è quasi messo da solo nelle condizioni di non essere ceduto. Ora, se il primo grande interrogativo (resta?) sembra svaporare, il secondo (come resterà?) sintetizza il grande tema che segnerà i giorni atalantini dalla prossima settimana in poi. Perché ne andrà risolto un terzo: quel suo sbandierato rifiuto a considerarsi ancora un giocatore dell’Atalanta è solo una forzatura che si sgretolerà nel tempo, o sarà una volontà intransigente per lungo tempo? Sarebbe il caso limite di un giocatore che sceglie di restare ai margini di una squadra stando in tribuna, tanto più avendo all’orizzonte un obiettivo molto sentito - giocare la Coppa d’Africa - e la prospettiva di danneggiare una carriera, perlomeno per diversi mesi".
"Ci perderebbe non meno dell’Atalanta, sicuramente attesa - se sarà possibile - da un’operazione diplomatica a 360°, compresa la variabile umore della tifoseria e incognita “perdono”. In molti a Bergamo hanno etichettato l’ex idolo Ademolamìa come imperdonabile, ma le vie del calcio a volte disegnano percorsi imprevedibili e ricorsi imprevisti: un anno fa il nigeriano saltò le prime due gare di campionato e tornò in panchina per la terza, contro l’Inter. Più difficile che accada altrettanto il 14 contro il Lecce, magari anche solo come segnale, ma Lookman è imponderabile come i suoi dribbling. Di sicuro ha ragione Juric: nessuno oggi, a Zingonia, ha (può avere) un’idea certa di come questa storia andrà a finire davvero", aggiunge Gazzetta.
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