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ESCLUSIVA Bonolis: “Skriniar, brutta una mossa dell’agente. Juve? Se tutto vero, -15 non basta”

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Dall'epilogo dell'avventura nerazzurra dello slovacco al derby col Milan e altri temi: le parole del noto tifoso dell'Inter ai microfoni di Fcinter1908.it

Daniele Vitiello

I volti dei tifosi dell'Inter in queste ore sono più o meno identici. Pur colpiti dalla prestazione gagliarda della squadra contro l'Atalanta, presentano quella smorfia difficile da cancellare ripensando a quanto accaduto sul fronte Skriniar. Legittimo da parte sua scegliere di andare altrove, ma una gestione migliore avrebbe evitato imbarazzo e possibili strascichi a stagione ancora in corso. L'amarezza traspare anche dalle parole di Paolo Bonolis, noto sostenitore della Beneamata, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Fcinter1098.it per parlare dello slovacco e non solo.

Inter Skriniar

Inter, le parole di Paolo Bonolis su Skriniar, derby e caso Juventus

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Come l'ha lasciata la questione Skriniar?

"Da quello che si può intuire, il procuratore ha preso tempo per garantire un'uscita a zero del suo giocatore e quindi un compenso più alto per loro da parte del PSG. Bastava che il procuratore dicesse 'andremo al PSG perché vogliamo continuare lì la carriera, quindi pigliatevi questi soldi subito' e l'Inter avrebbe evitato di finire in questa situazione. Ha giocato invece a gatto col topo ed è brutto. Non riesco a credere che Skriniar sia stato così subdolo, ma poteva evitare che questa strategia venisse messa in atto. Alla fine della fiera, è il mondo che gira in questo modo. Come Jessica Rabbit: non è cattiva, la disegnano così".

Resta la legittima delusione da parte dell'ambiente.

"La riconoscenza non è di questo mondo, né di questi tempi. Ognuno guarda le proprie casse e un giocatore può essere facilmente imbevuto di chiacchiere da un procuratore che ricava il suo vantaggio massimo dal mercanteggiare il suo assistito. Sinceramente non posso credere che Skriniar sia stato così subdolo, mi viene difficile immaginarlo".

Come gestirlo adesso?

"Ora dipende dal ragazzo, da come vive il momento. E' una situazione molto difficile quella della gestione dei calciatori. Hanno sempre il coltello dalla parte del manico, pretendono contratti faraonici ma quando vogliono andarsene lo fanno. Se la cantano e se la suonano. Quelli che cacciano i soldi, mi riferisco ai presidenti, non possono decidere quasi niente. E' una situazione un po' bizzarra. Non vedo perché una categoria sia tutelata al 300% e l'altra controparte contrattuale invece galleggi nelle nebbie decisionali altrui".

Pensando al campo, quanto la preoccupa arrivare favorito al derby?

"E' sempre un problema. Mi sembra di aver capito che Pioli possa passare anche al 4-3-3 irrobustendo il centrocampo. E' sempre un derby, un terno a lotto. Il Milan visto ultimamente è più abbordabile, ma prima o poi, come ogni Araba Fenice risorgerà dalle sue ceneri: spero non con l'Inter. Gli stimoli non mancano dopo le tre pappine in terra d'Arabia. Immagino non vorranno ripetere un'altra pessima figura".

ESCLUSIVA Bonolis: “Skriniar, brutta una mossa dell’agente. Juve? Se tutto vero, -15 non basta”- immagine 3

Lukaku prova a tornare quello di un tempo.

"Se può riuscirci lo possono sapere solamente allenatore e dirigenti. Lukaku abbiamo cominciato a vederlo ora in campo, ma solo qualche apparizione in stile Medjugorje. Contro l'Atalanta se l'è cavata nella ripresa, evidentemente deve ritrovare forza e meccanismi. Chi sta con lui tutti i giorni sa se queste cose sono ancora rintracciabili o se il ragazzo non ha più la voglia e la rabbia per gestire un corpo gigantesco e una tecnica non così sopraffina. Solo allenatore, preparatori e società possono sapere se Lukaku sia in uno stato di catatonia professionale o meno".

Che idea si è fatto su quanto sta accadendo alla Juventus?

"Quando c'è un problema ci sono sempre di mezzo loro. La situazione è abbastanza contorta e confusa. Se le cose di cui sono accusati sono vere, devono ringraziare il cielo per i 15 punti di penalizzazione. Il problema vero l'avranno con la Consob, se le cose stanno come ho letto sui giornali. Dispiace, perché ogni volta ce n'è una. Ripeto, se le cose di cui abbiamo letto corrispondono a realtà, non si possono dare 15 punti di penalizzazione: mettere a posto un bilancio per 3-4 anni, correggendolo e sistemandolo, a quel punto conviene. Se tu commetti un reato e se hai la fedina penale pulita, la pena è lieve. Se invece la cosa è reiterata, a un certo punto deve pur arrivare la bastonata. Poi bisogna vedere se prevarrà la giustizia o l'economia".

Staremo a vedere.

"Non voglio essere giustizialista solo perché 'è la Juventus'. Non è neanche giusto. Quello che dico però è: se faccio un libro contabile un po' sgangherato e cosmetizzato, pagherò a livello di federazione sportiva, se invece sono una società per azioni allora diventa reato penale. Senza cattiveria, davvero, dico che ci sono sempre loro in mezzo. Ogni volta. Come disse il leggendario Massimo Moratti: non è cattiveria, è abitudine. Parlo comunque non sapendo, avendo letto in giro come tutti gli altri. A me dispiace per i giocatori, ma soprattutto per i tifosi che non c'entrano niente".

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