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Giornalisti “per grazia ricevuta”: articoli ad arte sul gelo all’Inter. La realtà è ben diversa

Sabine Bertagna

L'atmosfera ad Appiano Gentile - con i nerazzurri presi di mira da alcune testate giornalistiche - in vista di Inter-Juventus

Sarà certamente un caso il fatto che la settimana che porterà i nerazzurri alla sfida con la Juventus sia disseminata di critiche mediatiche che gridano al gelo tra Beppe Marotta e Simone Inzaghi e alla sempre di moda crisi Inter. Il passaggio ai quarti di Champions League, conquistato dopo 12 lunghissimi anni, è stato celebrato da taluni come un dono dal cielo. Meglio concentrarsi sulla" freddezza e il cinismo dei dirigenti" ad Appiano Gentile. O sui rapporti tesi tra l'ad e il tecnico che dopo la sfida contro il Porto si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. José Mourinho avrebbe raccolto tutti questi segnali in un'unica definizione che ha fatto storia. L'antico ed evocativo rumore dei nemici.

Mediaticamente a Torino e a Roma esistono mille motivi per banchettare sulle tensioni di Appiano Gentile. Inutile anche elencarli. La Juventus affronta i nerazzurri a San Siro e per la testa non ha solo pensieri di campo ma soprattutto preoccupazioni gravi che ne determineranno il futuro prossimo. A Roma si guarda ovviamente ai piazzamenti Champions in una corsa di campionato strana, che si gioca alle spalle del Napoli. L'Inter è in corsa su più fronti (anche se lo scudetto sembra da tempo affare dei partenopei) e su quei fronti dovrà rispondere alle critiche. Certo, ogni tanto leggere anche qualche accenno di celebrazione per quanto portato a casa con sudore e fatica non guasterebbe. Ma nel calcio diventa tutto strumentale, anche le critiche.

Il passaggio ai quarti in Champions League non ha naturalmente cancellato i passi falsi dell'Inter in campionato o annebbiato la vista di chi deve giudicare la stagione nella sua complessità. Critiche all'operato del mister ci sono inevitabilmente state a meno che non si voglia pensare che portare a casa 2 punti su 15 contro squadre di medio-bassa classifica sia un inciampo fisiologico per una squadra come l'Inter. La gestione dei calciatori anche in relazione agli infortuni, i battibecchi in campo (l'ultimo relativo ai rigoristi) e le sconfitte sono temi di analisi per i dirigenti del nostro club e sono naturalmente temi di confronto con la guida tecnica che siede in panchina. Non c'è gelo, c'è ragionevole dibattito su tutto ciò che può aiutare i nerazzurri a conseguire gli obiettivi.

Beppe Marotta, che non parla unicamente in caso di vittoria ma che è solito metterci la faccia proprio quando serve, ha sottolineato la vitale importanza di arrivare alle sfide di Champions League (e in ogni caso a quelle che contano) con la squadra in stato di forma ottimale. Senza infortunati. Lo sfogo di Simone Inzaghi, che ha sempre dichiarato di sapere da dove arrivino le critiche (riferendosi evidentemente alle critiche esterne), è stato lo sfogo onesto di un tecnico abituato a lavorare e a cercare di raggiungere gli obiettivi richiesti pur nelle difficoltà. Farlo all'Inter non è mai una cosa semplice. Quando succede è tutto fuorché casuale. O per grazia ricevuta.