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Repubblica – Inter, se Inzaghi perde col Porto caccia al successore: torna Conte? I candidati

Andrea Della Sala

Il tecnico è in discussione dopo la sconfitta di ieri sera contro lo Spezia, ottava sconfitta in campionato per i nerazzurri

Altra sconfitta dolorosa per l'Inter che dilapida ancora una volta il vantaggio che aveva sulle inseguitrici mettendo in discussione la qualificazione alla prossima Champions. Dopo la sconfitta con lo Spezia di ieri sera, ora i nerazzurri giocheranno col Porto per cercare di guadagnare l'accesso ai quarti di finale.

"Simone Inzaghi, dopo il ko con lo Spezia - ottava sconfitta in campionato - si trova a giocarsi il proprio futuro all'Inter nel modo che preferisce: in una gara da dentro o fuori. Sa benissimo che non gli basterà superare il turno col Porto martedì in trasferta per tenersi la panchina nerazzurra. Ma sa altrettanto bene che fallire in Coppa equivarrebbe ufficialmente ad aprire la crisi e dare il via al lungo conclave chiamato a eleggere una nuova guida tecnica. Questa volta i dirigenti del club sono furiosi davvero. I bonus erano già finiti con la sconfitta a Bologna. Nella pancia dello stadio spezzino il clima era pesante: niente scuse, nessuna attenuante, nemmeno troppa voglia di trovare spiegazioni", riporta Repubblica.

"Viene in mente l'Inter di Antonio Conte, che con umiltà tattica accettava di giocare in contropiede anche a Crotone, e così ha vinto uno scudetto. Ed è inevitabile che, nel momento più difficile per l'Inter inzaghiana, torni a girare come papabile per la panchina nerazzurra il nome dell'ex ct, in crisi di risultati e non solo al Tottenham. Gli altri nomi gettati nel frullatore: Thiago Motta, il più realistico, De Zerbi, che a questo punto per i club italiani sarebbe un sogno, persino Conceição, perché no, prossimo avversario in Champions. All'Inter assicurano che non è stato preallertato nessuno e che, nonostante tutto, ancora c'è fiducia in Inzaghi. A patto che si svegli. E con lui, la squadra".

"Fra oggi, domani e lunedì, Inzaghi dovrà allenare la squadra come se nulla fosse. Dovrà fornire rassicurazioni plausibili alla dirigenza, che come sempre sarà alla Pinetina per assistere agli allenamenti. Dovrà chiarire a se stesso e agli altri il senso di alcune scelte fatte a La Spezia, partendo da due: il turnover massiccio, forse troppo col senno di poi, e il primo rigore affidato a Lautaro, nonostante in campo ci fosse lo specialista Lukaku. Ma questa volta non basterà. Servono risultati. Allo stadio Dragao, martedì, nessuno si aspetta che l'Inter tiri 28 volte. Tutti però nell'ambiente interista pretendono il passaggio del turno, senza tante scuse", spiega il quotidiano.