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Zanetti: “Derby speciale ma prima 5 partite fondamentali. Lautaro e Correa…”

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Intervenuto ai microfoni di Radio Nerazzurra, Javier Zanetti, vice presidente dell'Inter, ha parlato anche della vittoria sul Benfica
Matteo Pifferi Redattore 

Intervenuto ai microfoni di Radio Nerazzurra dopo la grande notte che ha riportato l'Inter in semifinale di Champions, Javier Zanetti ha parlato così della partita col Benfica:

"Siamo tutti contenti perché abbiamo regalato a tutti i tifosi una serata da Champions. Ieri si è vista l'atmosfera fantastica di San Siro. I ragazzi ci hanno dato e gli hanno dato questa gioia che per noi è un traguardo molto importante"

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Su Lautaro e Correa

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"Al di là dei gol che hanno fatto, la prova di Lauti e del Tucu quando è entrato è stata importante. Poi soprattutto per Lauti è fondamentale fare gol, Lautaro  veniva da un periodo in cui non riusciva a segnare, ieri si è visto la sua gioia per questo suo gol molto importante. Sono due giocatori che diventano fondamentali e, come dice il mister Inzaghi, abbiamo bisogno del contributo di tutti. Quando si fanno analisi di calciatori, tutti si aspettano che un attaccante faccia sempre gol ogni partita ma bisogna analizzare tante cose: Lautaro è un giocatore molto generoso, gioca per la squadra, aiuta tanto in difesa ed è sempre il primo a fare pressing. Credo sia un giocatore che contagia".

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Sul Derby in semifinale

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"Il derby è sempre una partita speciale. C'è in palio una finale di Champions, sarebbe un traguardo importantissimo per entrambe. Ma prima ci saranno 5 partite fondamentali contro Empoli, Lazio, Juve, Roma, Verona e poi prepareremo il derby nel migliore dei modi. Derby? Non credo ci sia una rivincita, sono due momenti completamente diversi, due squadre diverse. Il caso ha voluto che ci troviamo in questa situazione, lo giocheremo con umiltà e i ragazzi sanno cosa vuol dire. Prima però abbiamo 5 impegni in campionato e vogliamo 5 vittorie, c'è in palio la qualificazione alla prossima Champions. Per la società e per i tifosi è fondamentale"

Sul top della carriera

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"Il mio momento più bello? Per fortuna ce ne sono stati tanti, però la mente va alla notte di Madrid, sollevare quel trofeo è stato qualcosa di importante. Abbiamo coronato il sogno e fatto felici i tifosi nel mondo, rimarrà un momento indimenticabile. Sono momenti che non si dimenticano. Il gol più bello? La finale in Coppa Uefa nel 98', il mio primo trofeo vinto. L'azione più bella? Quella che ha portato al gol di Milito e poi rimanere nella storia con il Triplete. Ricordo anche il gol alla Roma, Julio Cesar fece una parata strepitosa ma il mio gol fu bello, alcuni mi prendono in giro dicendo che ho corso di più nell'esultanza che in campo"

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