Inutile chiedere a Stramaccioni, a Branca o a Moratti un giudizio sull'Europa League. Il loro ruolo impone delle risposte "standard" che non si discosteranno mai dal classico (e sacrosanto) "lotteremo per un posto in Europa, qualunque essa sia".
editoriale
Europa League? Torneo massacrante che conta solo ad aprile. E con Europei e Olimpiadi…
Inutile chiedere a Stramaccioni, a Branca o a Moratti un giudizio sull’Europa League. Il loro ruolo impone delle risposte “standard” che non si discosteranno mai dal classico (e sacrosanto) “lotteremo per un posto in...
Ma una valutazione sul torneo a cui l'Inter "rischia" seriamente di partecipare il prossimo anno va fatta, senza ipocrisie e frasi fatte. Togliamoci subito il dente: l'Europa League è un torneo di secondo piano, snobbato da tutte le big d'Europa, come hanno dimostrato in maniera inequivocabile Manchester United e Manchester City quest'anno. Le due inglesi, uscite dalla Champions, potevano tuffarsi a capofitto sull'Europa League, con ottime chance di vittoria. E invece l'esito della campagna europea dei due squadroni di Manchester l'abbiamo visto tutti. Affrontavano due squadre competitive, per carità, ma nessuno si è strappato i capelli né ad Old Trafford né all'Etihad.
Quello che manca all'Europa League è una proporzione tra il prestigio del torneo e lo sforzo immane per giungere alla finale. In questo momento l'Inter sarebbe qualificata al terzo turno preliminare, che il Palermo giocò lo scorso 28 luglio (avete letto bene, il 28 luglio) contro il Thun.
Quella di fine luglio sarebbe la prima di 19 massacranti partite (di giovedì) che conducono alla finale, unica partita che attirerebbe il grande pubblico, visti i dati dell'Auditel e degli spettatori paganti negli altri turni. Dopo il terzo turno, infatti, l'Inter dovrebbe affrontare i playoff di metà agosto, quindi le sei partite del girone, poi sedicesimi, ottavi, quarti e semifinali. E alla fine della cavalcata l'eventuale finalissima del 15 maggio 2013 all'Amsterdam Arena.
Giocare la prima gara ufficiale il 28 luglio avrà (o avrebbe) ripercussioni inevitabili sulla data di inizio del ritiro e sulla preparazione estiva. Una preparazione che già risentirà di altre due competizioni che vedranno diversi interisti protagonisti: Europei ed Olimpiadi.
E' un caso che negli ultimi anni la voce grossa in Europa League l'abbiano fatta squadre dal rendimento deficitario in campionato (Porto a parte), come Atletico Madrid, Fulham e Athletic Bilbao? Difficile negare l'evidenza. Se non si hanno ambizioni di alta classifica in campionato ci si può dedicare anima e corpo all'impresa europea, altrimenti è dura, durissima.
E' un dovere dell'Inter cercare di vincere le prossime due partite di campionato, e quindi qualificarsi almeno per l'Europa League. Ma ci sia consentito di dire che i contro di questa competizione superano di gran lunga i pro, vista anche la foga con cui giustamente giocano squadre di secondo piano quando si trovano ad affrontare le big "decadute" di turno. E sbaglia (di grosso) chi pensa che il cammino verso la finale sia una passeggiata tra squadre dal nome impronunciabile. La forbice tra le "cosiddette" big d'Europa e le altre si è di molto diminuita e giocare a Belgrado, a Tel Aviv, a Mosca o a Istanbul è tutt'altro che comodo. Per non parlare di un'eventuale trasferta a Makhachkala...
Twitter: @danmari83
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