editoriale

Gara stregata. Guarin non sta giocando a calcio e Belfodil proprio non piace a Mazzarri

Inter in campo con il consueto modulo: 3-5-2 per la squadra di Mazzarri, Campagnaro rientra dal primo minuto e Rolando prende il posto dello squlificato Ranocchia al centro della difesa. Per il resto, confermata la formazione già vista nella gara...

Alessandro De Felice

Inter in campo con il consueto modulo: 3-5-2 per la squadra di Mazzarri, Campagnaro rientra dal primo minuto e Rolando prende il posto dello squlificato Ranocchia al centro della difesa. Per il resto, confermata la formazione già vista nella gara casalinga contro il Livorno. Pioli risponde con il 3-4-2-1, il tecnico emiliano per la sesta partita consecutiva, conferma la difesa a 3, modulo che gli ha finalmente consentito di trovare maggiore solidità difensiva. 

Le due squadre iniziano subito con un atteggiamento molto aggressivo, parte benissimo il Bologna. Azzeccata la scelta da parte di Pioli di tenere i due mediani bloccati e gli esterni (Garics-Morleo) molto alti, togliendo di fatto a Nagatomo e Jonathan, la possibilità di potersi proporre spesso in fase offensiva. Diamanti segue Cambiasso anche in bagno. Primi 10 minuti con il freno a mano tirato per la squadra di Mazzarri, che al 12' è costretta a capitolare su azione di contropiede del Bologna: I rossoblù sfondano sul settore destro del campo, Taider commette un evidente fallo tattico, l'algerino e Guarin risultano troppo occupati a protestare con l'arbitro (preoccupati che potesse estrarre il secondo giallo per Taider) che invece lascia proseguire l'azione per vantaggio, Cristaldo vede l'inserimento di Kone in mezzo all'area, lo serve con un perfetto rasoterra e il giocatore greco punisce per l'ennesima volta il tecnico di S.Vincenzo. 

Da questo punto in avanti, cambia la partita. Lo schiaffo sveglia i ragazzi di Mazzarri che esattamente 1 minuto dopo trovano già l'occasione per pareggiare. L'opportunità capita sui piedi dell'uomo migliore, Rodrigo Palacio, che solo davanti a Curci, si lascia ipnotizzare dal portiere bolognese. Il risultato non cambia ma l'atteggiamento dell'Inter è chiaramente diverso. Sul finire della prima frazione, c'è anche tempo di scheggiare la traversa su punizione di Guarin

Inizia il secondo tempo, il Bologna cala d'intensità e l'Inter ne approfitta per alzare il baricentro. Juan, Campagnaro e Rolando riescono a impostare con maggior tranquillità e al sesto minuto la squadra nerazzurra riesce ad acciuffare il meritato pareggio. Guarin avanza palla al piede, scarica su Jonathan che decide di fare tutto da solo, penetra in area di rigore, salta l'avversario diretto in velocità e di destro scarica in porta, trovando la deviazione decisiva di Antonsson. L'Inter crea occasioni su occasioni ma la palla non vuole saperne di entrare. Al minuto 92, Juan colpisce al volo di sinistro, la palla è indirizzata all'incrocio dei pali, Curci è ampiamente battuto, ma la traversa amplifica la beffa sputando lontanissimo il bolide del difensore brasiliano, che per l'occasione si era coordinato come e meglio di un attaccante. 

Nulla da rimproverare al carattere della squadra, finalmente possiamo contare su undici uomini che sanno ciò che vogliono e con prepotenza cercano di ottenerlo a tutti i costi. Tuttavia, c'è qualcosa che proprio non si riesce a capire: Guarin da seconda punta è un calciatore che non apporta alcun contributo alla squadra. Praticamente nullo in fase offensiva, si ostina a cercare azioni solitarie e tiri da casa sua. Il colombiano, in 90 minuti, ha cercato il movimento in profondità due sole volte. Sembra un giocatore di street soccer più che un calciatore. Questo crea disagi anche a Palacio che a volte riesce a fare tenerezza. Sembra il protagonista di Into the wild, vive da eremita cercando di combattere per sopravvivere. La seconda punta appare necessaria, soprattutto quando in panchina ne hai una che scalpita e per cui hai speso anche un bel pò di soldi. Strana la scelta di inserire Belfodil al minuto 84, quando c'è un risultato da recuperare e un Guarin che fa più danni che altro. È evidente che il calciatore algerino piaccia poco a Mazzarri, è lo stesso tecnico che a fine gara, intervistato ai microfoni della Rai, afferma: "le sue caratteristiche sono ancora da inquadrare, calciatori così possono giocare se non ci sono obiettivi importanti di classifica". Frase chiara che non lascia spazio a libere interpretazioni. A questo punto, speriamo che Milito e Icardi rientrino in fretta.