A prescindere da come sarà composta la squadra nerazzurra il 31 agosto (momento carico di felicità perché si chiuderà finalmente la sessione di calciomercato estivo) é opportuno spendere due parole sull'argomento giovani in prima squadra, vivaio e cantere. Un argomento che interessa il grande pubblico del calcio solo per un motivo. La possibilità di vedere il giovane talento di turno sgambettare in prima squadra. Tutto gira intorno alla massima serie. Ma come un giovane riesca ad inserirsi nel calcio che conta rimane una questione secondaria, che interessa pochissimi.
editoriale
Giovani di belle speranze
A prescindere da come sarà composta la squadra nerazzurra il 31 agosto (momento carico di felicità perché si chiuderà finalmente la sessione di calciomercato estivo) é opportuno spendere due parole sull’argomento giovani in prima...
Un giorno, parlando con Roberto Samaden, responsabile del Settore Giovanile dell'Inter, gli ho chiesto quanto fosse effettivamente grosso il divario tra la Primavera e la prima squadra. Enorme, é stata la risposta. Soprattutto di gioco. Cosa che un giovane bravissimo nella sua categoria (come é stato per esempio con Destro nel primo ritiro ai tempi di Mou) a cospetto di giocatori esperti non vede neanche la palla. E allora la paura é quella di bruciare dei talenti. Che avrebbero avuto solamente bisogno di giocare in una serie intermedia (all'estero é la famosa squadra B) o in un contesto con meno pressioni.
Quelli che dicono facciamo una squadra di soli giovani non tengono in considerazione tantissime cose. L'inserimento deve essere graduale. Li devi tutelare. Ma soprattutto devi dare loro del tempo. Tanto. L'era sulla quale ci stiamo affacciando, con sempre maggiore realismo, é quella pienamente cosciente del fatto che spese folli non se potranno più fare. Che il budget per fare la spesa é limitato. Che se anche ci fossero i soldi per prendere un giocatore di prima fascia poi probabilmente subentrerebbe il problema dell'ingaggio. C'é crisi. Ed é in questi periodi che ci si deve ingegnare. Allora avere un vivaio come quello dell'Inter (un settore giovanile sul quale ci soffermeremo con sempre maggiore attenzione) é una risorsa importantissima. Perché da quel vivaio sono usciti giocatori di grandissimo livello, nazionali, superstar come Mario. E il punto non é Destro che era nostro e che ora potrebbe non esserlo più. Anche Matri era del Milan e il suo futuro non é mai stato ad oggi rossonero. Marchisio é venuto fuori dal vivaio Juve solo grazie alla discesa in B dei bianconeri, categoria nella quale si é potuto mettere in mostra. Ci sono mille variabili che condizionano le sorti di un giocatore e ne influenzano l'orbita. Il punto é crescerli bene, educarli in maniera completa e prepararli al grande salto. Affinché questo sia sempre più indolore.
Twitter @SBertagna
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