editoriale

I soliti eroi

Nemmeno i tifosi rossoneri avrebbero meritato un teatrino di così cattivo gusto. Ammettere che non ci sono più i soldi di una volta è sicuramente difficile, ma mettere in vendita un giocatore, aumentargli l’ingaggio ribadendo che si è...

Sabine Bertagna

Nemmeno i tifosi rossoneri avrebbero meritato un teatrino di così cattivo gusto. Ammettere che non ci sono più i soldi di una volta è sicuramente difficile, ma mettere in vendita un giocatore, aumentargli l'ingaggio ribadendo che si è fatto un sacrificio e poi venderlo comunque può essere marketing solo se si sta girando una puntata di Beautiful. Non nella vita (quasi) vera. Così dopo il non si vende Kakà affacciato al balcone e puntualmente venduto dopo 6 mesi dall'annuncio che sarebbe rimasto e dopo l'acquisto di Tevez attraverso un'immagine scattata a Rio, Thiago Silva saluta i tifosi del Milan (non senza un non mi sarei mai voluto separare da voi). A breve si attendono le ultime su Ibra, che contattato telefonicamente in vacanza, pare abbia risposto alla dirigenza rossonera con un volete che vi stacchi un assegno? (La classe non è acqua)Un modo di fare e comunicare tutto berlusconiano con grandi annunci, messaggi che toccano punte di profano quando parlano di preghiere e atti eroici che non durano nemmeno il tempo di essere trascritti. In tempo di crisi si é disposti a vendere e a disfarsi di tutto. La dignità invece sarebbe opportuno tenersela. Stretta.

Onestamente, non deve essere facile ammettere pubblicamente no, tu come giocatore non rientri nelle mie idee di gioco. Una risposta schietta ad una domanda diretta. Come non deve essere facile congedare il ricordo di giocatori storici mantenendo ferma la propria posizione. Le condizioni le detta l'Inter, se si trova un accordo bene, altrimenti, purtroppo, ci si dovrà salutare. Amici come prima. O quasi. Stramaccioni non glissa e affronta l'argomento. Punto per punto. E capisci che per quanto emotivamente sia tutto un po' difficile da digerire, si sta lavorando per il bene dell'Inter. Non siamo gente da proclami che puzzano di fasullo. Abbiamo faticato a tollerare le frasi evasive che dicevano tutto e niente, quando navigavamo in acque confuse. Da quest'anno si cambia. Non c'è nulla di eroico nel nascondere la verità. E non ci dovrebbe essere nemmeno nulla di eroico nel comunicarla senza troppi fronzoli. Eppure in questo paese la tendenza che tira di più è la prima. Eroi a parole e proclami. Che tanto ora che le cose sono cambiate, se ne sono già tutti dimenticati.

Twitter @SBertagna