Quella voglia irresistibile di racchiudere tutto in un concetto allargato. Piegando la realtà all'approssimazione. O alle teorie che si preferiscono in quel preciso momento. Quelle più di tendenza. Quelle più in voga. "Milano che fatica. Se il Milan piange l'Inter non ride". E' di qualche giorno fa il pezzo di Sky, che analizza come il bel tempo dei fasti meneghini sia ormai un lontano ricordo in favore di un ritorno dell'opulenza romana ai vertici che contano. Scrivono: "Di solito è così, almeno nel calcio. Che Milano rida, o quantomeno, sorrida, è un'abitudine, quasi un assioma che si applica al nostro campionato. Sì, perchè se l'Inter per una stagione delude, il Milan vince o convince. E viceversa quando il Milan affonda l'Inter emerge. Per non parlare delle annate in cui entrambe lottano per lo scudetto." Milano quindi periferia dell'Impero, dove per Impero si intende la Serie A. I dati? "In 30 anni è successo solo 4 volte. L'ultima 13 anni fa, stagione 2000/01: scudetto alla Roma davanti a Juve e Lazio. Milanesi fuori dal podio, come nel 1984, 86 e 95. Fine. Per il resto in 26 anni 14 scudetti in due e una sequela di piazzamenti di rispetto." Sarà questa la versione definitiva della storia del nostro campionato, si chiedono?
editoriale
INTER, Milan e la fusione dei risultati
Quella voglia irresistibile di racchiudere tutto in un concetto allargato. Piegando la realtà all’approssimazione. O alle teorie che si preferiscono in quel preciso momento. Quelle più di tendenza. Quelle più in voga. “Milano che...
Detto che siamo alla settima giornata, detto che le posizioni in classifica si possono ancora ribaltare e sottolineato che il campionato è un romanzo ancora tutto da scrivere, suona abbastanza curioso come alla partenza disastrosa del Milan debba per forza essere associata quella nerazzurra. Che per ora, toccando ferro e sciorinando veloci cantilene di natura scaramantica, così disastrosa non è. Intanto i rossoneri si specchiano nel lato destro della classifica e sono a quota 8 punti. 8 punti comprensivi di rimonte all'ultimo secondo, quando il verdetto di sconfitta non sarebbe stato nemmeno così fuori luogo. Ma il dio del calcio è solito guardare con benevolenza verso quella sponda del Naviglio, quindi tutto nella norma. L'Inter, parte sinistra della classifica, è a quota 14 punti. Ha già incontrato Juventus (pareggio), Fiorentina (vittoria) e Roma (sconfitta). Il Milan con le grandi non ne è uscita benissimo: ha perso sia con il Napoli (1-2), sia con la Juventus (2-3). Il bottino, per ora, è a quota 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte contro quello dei nerazzurri che ha all'attivo 4 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Arrivata proprio contro la Roma, attuale capolista.
I numeri non raccontano il calcio in maniera aderente, ma spesso aiutano a trovare spunti sui quali riflettere. L'Inter ha segnato finora 16 reti (2 più della Juventus che ha attualmente 19 punti) e ne ha subite 6 (lo stesso numero delle reti subite dai bianconeri). Il Milan è in parità: 13 reti messe a segno, 13 quelle concesse agli avversari. La terza peggior difesa del campionato a pari merito con Sampdoria e Chievo (al primo posto il Sassuolo con 21 gol subiti, al secondo il Bologna con 20). Visto che è un argomento che "tira" sempre, aggiungiamo anche che delle reti messe a segno dei nerazzurri nessuna è stata realizzata su rigore (tutte su azione), di quelle dei rossoneri solo una dal dischetto (i rigori concessi sono stati 2 in totale, ma contro il Napoli quello tirato da Balotelli è stato parato). L'Inter può contare 2 rigori contro, il Milan 0. Numeri che si perfezioneranno nel tempo, partita dopo partita, ma che al momento raccontano una sola (parzialissima) verità. Le due squadre meneghine hanno disegnato due partenze molto diverse. Non è ancora il momento di fondere i risultati. E, sinceramente, speriamo che non lo sia mai.
Twitter @SBertagna
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