editoriale

L’Inter saluta anche la Coppa. Serata funesta, da salvare due aspetti….

Ad Udine per salvare la stagione, da Udine col fallimento in tasca. Questo l’amaro resoconto di serata per l’Inter di Walter Mazzarri.  Solito 3-5-1-1 per i nerazzurri, anche se con qualche cambio di formazione. Milito torna...

Alessandro De Felice

Ad Udine per salvare la stagione, da Udine col fallimento in tasca. Questo l'amaro resoconto di serata per l'Inter di Walter Mazzarri. 

Solito 3-5-1-1 per i nerazzurri, anche se con qualche cambio di formazione. Milito torna finalmente titolare dal primo minuto, con Kovacic immediatamente dietro di lui. A centrocampo c'è spazio per Mudingayi, Kuzmanovic e Guarin; Zanetti e Nagatomo agiscono sulle corsie esterne. I tre del pacchetto arretrato sono Samuel, Andreolli e Campagnaro. 

La partenza nerazzurra è tutt'altro che arrembante, l'Inter è compassata, flemmatica. Anche Milito, esattamente come Palacio, soffre di solitudine e fatica a trovare palloni puliti da giocare. Nei primi 30 minuti ci sono solo i friulani in campo, che si portano in vantaggio grazie ad una rete di Maicosuel, lesto ad anticipare Zanetti su un cross rasoterra indirizzato sul secondo palo.

La prima frazione termina con i nerazzurri sotto di una rete a zero. Mazzarri prova a suscitare subito una reazione e di rientro dagli spogliatoi presenta un'Inter a due punte: fuori Mudingayi, dentro Palacio. L'Inter prova a scuotersi, ma non crea nessuna occasione concreta. Il tecnico toscano tenta il tutto per tutto: entra anche Alvarez e si passa a 4 in difesa. I nerazzurri attaccano in modo disordinato, provando ad alzare i ritmi. Il piglio è giusto, ma gli uomini di Mazzarri continuano ad esporsi ai pericolosi contropiedi bianconeri. Nel finale c'è spazio anche per Botta, l'argentino mostra una buona vivacità, ma i pochi minuti a disposizione (dieci) non gli consentono di poter esser decisivo. 

L'Inter viene sconfitta ad Udine da una squadra priva dei propri uomini migliori (Di Natale e Muriel) ed evidenzia i soliti limiti tecnici dell'organico. Buoni segnali arrivano dalla prestazione di Milito e da Ruben Botta, capace di entrare immediatamente in partita.