Ogni individuo si fa carico di esperienze e vissuti. Elementi, che in un modo o nell'altro, finiscono per costituire la scorza del nostro essere. Ci vestiamo ogni giorno di corazze ricavate da sicurezze più o meno acquisite ed è da tali certezze, che ripartiamo tutte le volte in cui bisogna imbastire un nuovo progetto.L'Inter ha scelto Mazzarri e lo ha fatto per le garanzie che il tecnico di S.Vincenzo avrebbe saputo recapitare ad Appiano Gentile. Spigoloso, concreto, lavoratore e portatore della propria univoca idea di calcio. Perché all'Inter è in atto una rivoluzione e in questi casi, occorre soprattutto una personalità che imponga ordine e disciplina, in un ambiente frastagliato dal troppo sottovalutato cambio generazionale in corso d'opera.Binario Napoli-Milano: nella città di Pulcinella era partito con l'equivalente obiettivo; prendere una squadra dallo scialbo anonimato, per riaccompagnarla - nel tempo - al prestigio che merita. Ci è riuscito a Napoli e dovrà ripetersi a Milano, riproponendo gli stessi concetti. Partendo dalle medesime sicurezze.Modulo e calciatori: è qui che si registra la prima sostanziale differenza da colmare tra quel Napoli e questa Inter. Nei 3 anni in azzurro, il tecnico toscano ha variato 3 coppie di centrocampisti, avendo a disposizione nell'ordine: Pazienza-Gargano; Inler-Gargano; Behrami-Dzemaili. Non occorrono grosse doti da analista per intendere quanto Mazzarri apprezzi calciatori dalle spiccate doti agonistiche a centrocampo. Atleti, che a Napoli gli hanno consentito di puntare ad un 3-4-1-2, senza l'utilizzo di mezzale, a favore di un calciatore offensivo in appoggio alle due punte. Tutto ciò, almeno al momento, non è riproducibile all'Inter. La squadra nerazzurra è priva di mediani corsa e sacrificio. Mudingayi, Kuzmanovic e Cambiasso risultano oltremodo compassati per sostenere il ritmo di gioco che chiede Mazzarri e non garantiscono quegli equilibri a cui il tecnico fa riferimento da diverso tempo. La convivenza di calciatori come Alvarez, Kovacic e Guarin è pura utopia nell'attuale scacchiere tattico. Gli investimenti: il diktat di Mazzarri è chiaro. Servono assolutamente due centrocampisti che bilancino l'intera squadra. Definitivamente sfuggiti Nainggolan e Fernando, l'Inter proverà a bussare alla porta di DeLaurentiis per Valon Behrami, magari inserendo Ranocchia all'interno della trattativa. Handanovic, Juan, Campagnaro, Rolando, Jonathan, Palacio ed uno solo tra Alvarez e Kovacic, saranno ritenuti idonei al progetto futuro. Dunque, squadra al completo per 7/11. Saluteranno con certezza: Mudingayi, Samuel e Chivu, mentre saranno attentamente valutate le posizioni di Cambiasso, Milito e Zanetti. La Rosa verrà ridotta ad un massimo di 22 calciatori. Quasi fatta per D'Ambrosio, oltre ai due centrocampisti, l'Inter tenterà di chiudere per una punta, non fa differenza se prima o seconda, (vista la versatilità di Palacio) per questo reparto saranno valutate le occasioni del momento. Infine, arriverà un centrale di difesa che sostituirà il partente Ranocchia. Il reparto arretrato sarà quello che subirà il taglio maggiore. Si passerà dagli attuali 12 giocatori ai futuri 8/9.
editoriale
Mazzarri detta la via. Il futuro volta le spalle a Guarin. Alvarez-Kovacic, ne rimarrà soltanto uno?
Ogni individuo si fa carico di esperienze e vissuti. Elementi, che in un modo o nell’altro, finiscono per costituire la scorza del nostro essere. Ci vestiamo ogni giorno di corazze ricavate da sicurezze più o meno acquisite ed è da tali...
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