editoriale

MENTALITÀ & GIOCO: ECCO COME SI CAMBIA

In ritiro erano solo pensieri fissati sulla carta. Schemi, moduli, idee. Lo sono ancora, con la differenza che ora si muovono sul campo cercando di riprodurre la perfetta sintonia tipica delle teorie. L’Inter ha già messo in rete 13...

Sabine Bertagna

In ritiro erano solo pensieri fissati sulla carta. Schemi, moduli, idee. Lo sono ancora, con la differenza che ora si muovono sul campo cercando di riprodurre la perfetta sintonia tipica delle teorie. L'Inter ha già messo in rete 13 palloni (di cui 7 in una sola partita), tutti su azione. Un dato interessante, che rispecchia il credo Mazzarriano fatto di rigida applicazione delle due fasi (passiva e attiva). "Curare bene la prima è il modo migliore per esaltare la seconda." E, viste le prime 4 partite, pur considerando che non tutte le avversarie erano ostiche, buttare la palla in rete sembra quasi un evento inevitabile. A segno ci vanno in tanti, non solo gli attaccanti puri. Una volta arrivati davanti alla porta sembra un gioco da ragazzi metterla. E quando a Sassuolo Guarin fa l'assist per il secondo gol del Principe, Milito lo abbraccia e gli fa segno che è suo. Muoversi come una squadra è profondamente diverso dal pensare di esserlo.

I numeri riportati oggi dalla Gazzetta dello Sport raccontano di un'Inter divertente in attacco, ma soprattutto blindata in difesa. Una rete subita (contro la Juventus) e solo 12 i tiri concessi alle squadre avversarie (3 ogni partita). 248 i palloni recuperati: nessuno ha fatto meglio, finora. I nerazzurri sono al quarto posto per tiri nella porta, dietro a Roma, Juventus e Napoli: 27 i tentativi. Sono numeri che non raccontano tutto, parziali e frutto di appena quattro giornate di campionato. Nonostante tutti i se e le scaramanzie del caso sono numeri buoni. Che indicano un lavoro e tracciano un percorso. Per il traguardo c'è ancora tempo.

Twitter @SBertagna