editoriale

Nostalgia Coniglia

Raffinato, brillante, convincente.. Ci aveva conquistato con una conferenza stampa per nulla banale, che aveva flirtato con le nostre corde più romantiche. Di sogno aveva infatti parlato e noi eravamo pronti a condividerlo con chiunque lo avesse...

Sabine Bertagna

Raffinato, brillante, convincente.. Ci aveva conquistato con una conferenza stampa per nulla banale, che aveva flirtato con le nostre corde più romantiche. Di sogno aveva infatti parlato e noi eravamo pronti a condividerlo con chiunque lo avesse trattato bene. Con lui, l'anno scorso, si era rischiato di vincere lo scudetto. Poi, quando meno ce lo aspettavamo, aveva fatto i bagagli e se ne era andato. Una fuga per Parigi, che di romantico non aveva nulla.

"Io sto molto bene a Parigi come ovunque sia stato, ma sono anche un dirigente che vive di risultati. Non so se rimango per dieci anni o fino a giugno. Io non prometto niente a nessuno, non credo all'amore eterno" Queste le dichiarazioni di ieri. Eppure, nemmeno tanto tempo fa, Leonardo aveva descritto così il suo passaggio sulla panchina dell'Inter: "Non cercavo un lavoro, cercavo un sogno." E in amore mostrarsi facile agli innamoramenti equivale ad un'unica cosa. All'incapacità di amare veramente. Il Psg si trova attualmente a -3 punti dalla vetta. Potrebbe vincere la Ligue, come potrebbe non farlo. Certo, gli investimenti sono stati importanti, anche se non é assolutamente detto che questi finiscano per parlarsi con le vittorie. Buffo, no? Sarebbe talmente semplice comprarsi le figurine giuste e invece no. A volte nemmeno le figurine giuste sono sufficienti. 

Quindi, se non siamo troppo maliziosi, nelle parole di Leonardo leggiamo un voler mettere le mani avanti, in prospettiva di uno zero tituli a fine stagione. E anche un guardarsi in giro, quasi a dire sono di nuovo sul mercato. Vediamo di chi mi posso innamorare domani. Un professionista nel calcio si comporta così, fatevene una ragione. Ma se la voglia di cambiare di Leo ha a che fare con il bisogno di ritornare a Milano, beh ci chiediamo che cosa abbia in mente. I rossoneri, nella loro ultima festa scudetto, non davano l'impressione di averne conservato un ottimo ricordo. In quanto alla sponda Inter, come per Leo, c'é stata intesa, ma non c'é stato amore. In virtù dell'ottimo rapporto con Moratti potrebbe tornare e ricoprire un ruolo dirigenziale? Non lo sappiamo, sicuramente non quello di allenatore. Presto capiremo se l'obiettivo di queste dichiarazioni era effettivamente quello di preparare il terreno per la prossima dipartita. Valigia in mano e via verso una nuova splendida carriera. I risultati, evidentemente, contano più dei sogni. Come sapersi vendere bene conta spesso molto più di quello che prometti. Tienilo presente Leo, la prossima volta che cerchi di vendere un sogno.

Twitter@SBertagna