editoriale

Razzismo è, se vi pare

Il tifoso becero non cambia. Se non lo punisci continuerà a cantare i soliti cori ignoranti e quando in tv lo descriveranno come uno dei pochi imbecilli che si è distinto per l’ennesimo atto di razzismo, sorriderà. Sorriderà riconoscente...

Sabine Bertagna

Il tifoso becero non cambia. Se non lo punisci continuerà a cantare i soliti cori ignoranti e quando in tv lo descriveranno come uno dei pochi imbecilli che si è distinto per l'ennesimo atto di razzismo, sorriderà. Sorriderà riconoscente perché grazie a questo permissivismo tutto italiano sarà invogliato a ripetersi e a superarsi. Se possibile. Per quei pochi imbecilli non verranno mai presi provvedimenti seri. Il Milan oggi ha fatto una gran cosa e l'argomento di discussione non è se lo farà ancora in campionato, con tutti i dubbi e le ipocrisie del caso (lo farà?). L'argomento è che cosa farà il calcio per punire finalmente con severità questi atteggiamenti. Che cosa faranno gli arbitri. Applicheranno finalmente il regolamento che esiste proprio per essere applicato? 

Siamo arrivati al punto che in un'amichevole succede quello che è successo oggi a Busto Arsizio. Bisognerebbe chiedersi seriamente perché. Oltre a non aver mai applicato un regolamento che conterrebbe già soluzioni concrete per casi come questo, c'è da analizzare l'atteggiamento di giornalisti e media. Il razzismo non lo scopriamo oggi. Eppure in tanti oggi hanno applaudito riempiendosi la bocca di slogan e frasi fatte. Gli stessi che qualche tempo fa, quando la vittima era Mario Balotelli, avevano trovato mille scusanti a quei bu infami. Ne abbiamo lette di ogni. Mario è un provocatore, deve crescere, è maleducato. Perché era così difficile condannare e basta? Perché c'era sempre un "ma" nascosto? Avete lasciato spiragli aperti seminando giustificazioni e attenuanti ghiotte e i tifosi beceri non si sono fatti pregare. Gliele avete servite su un piatto d'argento. Perché mai avrebbero dovuto rifiutarle?

Twitter @Sbertagna