editoriale

San Juan fa minga ingà nn

Juan 6: Fa cose da centrale già sicuro e altre che smascherano l’inesperienza. L’azione del 2 1, ad esempio: è troppo alto e lascia scoperta la diagonale di Nagatomo. (GdS) Se di colpe si deve parlare allora diciamolo subito. Juan Jesus ne...

Sabine Bertagna

Juan 6: Fa cose da centrale già sicuro e altre che smascherano l’inesperienza. L’azione del 2 1, ad esempio: è troppo alto e lascia scoperta la diagonale di Nagatomo. (GdS)

Se di colpe si deve parlare allora diciamolo subito. Juan Jesus ne ha una grandissima. E' giovane, sta facendo bene e gioca nell'Inter. E non è un'uscita vittimistica sulla frequenza del ce l'hanno tutti con noi. I voti del lunedì mattina dividono sempre, è normale. Si può essere d'accordo con moltissime sfumature che fotografano la partita di ieri, anche quelle meno evidenti e più azzardate. Non sulla sufficienza di Juan. Adesso basta. Se nel profondo avessimo la certezza che lo fate per non esaltarlo troppo (ma questo è compito di Stramaccioni e lui sa come gestirlo), diremmo sì dai, ché poi magari si monta la testa. Invece no.

Premesso che è abbastanza iniquo scaricare le colpe di un gol su un solo giocatore (a meno che questo non abbia palesemente realizzato un'azione kamikaze), sul gol preso ieri le colpe non sono esattamente di Juan. Ma più della non chiusura di Nagatomo sulla diagonale e di chi doveva coprire Romulo (Cambiasso). Anche in precedenti partite, in quelle dove abbiamo subito reti, si è spesso fatto l'errore di puntare il dito sui difensori (per carità, sbagliano anche loro). Dimenticando il non filtro del centrocampo, le palle perse in velocità, difficili da recuperare lucidamente. Ma le colpe sono un po' di tutti. Anche se in generale avere un colpevole da massacrare è la cosa che va per la maggiore. Di questi tempi.

Juan 7: Fa cose da centrale già sicuro, nonostante l'inesperienza che un giocatore della Primavera, classe '91, appena approdato in prima squadra dovrebbe avere. Dimostra uno strapotere fisico che gli permette di recuperare con facilità l'avversario, che nella maggioranza dei casi soccombe e lascia perdere. Interventi puliti, ripartenze intelligenti, personalità. E' continuo. Non nell'interpretazione prandelliana del termine, ma nel senso che in ogni partita non fa passi indietro, anzi cresce. Giocasse in una qualsiasi altra squadra sarebbe la promessa del campionato, la stella del futuro, la scoperta dell'anno. Ma questa non è una squadra qualsiasi. Gli diamo 7. Non vogliamo mica che si monti la testa. Noi. (FcInter1908.it)

Twitter @SBertagna