editoriale

Tanti nomi e molta qualità : ecco l’Inter del futuro

La linea verde, quella che punta sui giovani, va ormai di moda. I tifosi preferiscono vedere giovani in campo, anziché adulti con esperienza. E c’è da dire che l’Inter, dopo le sessioni di mercato di qualche anno fa, forse ha capito che non...

Alessandro De Felice

La linea verde, quella che punta sui giovani, va ormai di moda. I tifosi preferiscono vedere giovani in campo, anziché adulti con esperienza. E c’è da dire che l’Inter, dopo le sessioni di mercato di qualche anno fa, forse ha capito che non è necessario vendere giovani, ma farli maturare in prestito. E se sbagliare fa crescere, allora, sotto numerosi punti di vista, la società di Corso Vittorio Emanuele, è cresciuta, e non poco. Il vivaio nerazzurro, come sempre, fa nascere splendide promesse per il futuro.

PORTIERI – L’Inter con Handanovic è a posto per molti anni. C’è da dire, però, che i giovani non son da meno. Vid Belec, con le esperienze in prestito degli scorsi anni, è maturato molto, è cresciuto e, lavorare al fianco di un connazionale, potrà servirgli per fare il cosiddetto ‘salto’ di qualità. Da non dimenticare, inoltre, Francesco Bardi, giovane estremo difensore classe ’92, in prestito al Novara. E nemmeno la Nazionale Under21 può farne a meno, con il ct Devis Mangia che ne ha fatto un vero e proprio punto fermo della sua squadra (7 presenze e 4 reti subite, ndr).

DIFENSORI – All’Inter manca un vero e proprio terzino sulla fascia destra. L’assenza di Maicon ha pesato, anche se con il nuovo modulo, in fase difensiva, non si sente la sua mancanza. Lì Stramaccioni, oltre a Zanetti, Nagatomo (non è la sua fascia) e Jonathan (che delude partita dopo partita), non ha grandi scelte. Una di queste, però, in futuro potrebbe essere rappresentata da Giulio Donati, che bene ha fatto nelle ultime stagioni in prestito a Lecce e Padova. Ora è a Grosseto e con la Nazionale Under 21 vanta 16 presenze. Al centro della difesa, con Ranocchia e Juan Jesus c’è freschezza e giovinezza. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata da Luca Caldirola, in comproprietà con il Cesena e Ibrahima Mbaye, una delle più belle note della Primavera. A sinistra, invece, Alvaro Pereira non dovrebbe avere problemi ad “impossessarsi” del ruolo. In futuro, invece, potrebbe essere di Rodrigo Alborno, che a Novara non sta incidendo, ma che tra un paio di anni potrebbe risultare una splendida risorsa per la squadra nerazzurra.

CENTROCAMPISTI – Qui ci sarebbe da discuterne ore ed ore. Stravedo moltissimo per alcuni calciatori della Primavera come Alfred Duncan (il centrocampo sarà suo) e Daniel Bessa, un vero e proprio fantasista. L’Inter del futuro è rappresentata anche da Coutinho, cresciuto mentalmente e fisicamente dopo l’esperienza all’Espanyol. C’è da capire quanto ancora potrà ‘esplodere’ Ricky Alvarez, che al momento non sembra una vera e propria prima scelta di Stramaccioni. E poi c’è Joel Obi, che in mezzo al campo sa metterci la giusta grinta, il fisico e la corsa.

ATTACCANTI – Beh, inutile stare a discutere delle enormi potenzialità di Samuele Longo. L’Inter del futuro sarà intorno a lui che, come per Coutinho, la dirigenza ha optato per un prestito in Spagna, per farlo giocare con continuità e farlo maturare sotto ogni punto di vista. L’altro nome è sicuramente quello di Marko Livaja, che ha già realizzato due gol in Europa League e che ha dimostrato di saperci fare e sapersi mettere la squadra sulle spalle, come un vero bomber sa fare. Da non sottovalutare, infine, le qualità di Luca Garritano, classe ’94 della Primavera.

Tutte giovani promesse che, assemblate all’esperienza e al carisma dei grandi giocatori, potranno davvero dire la loro nell’Inter del futuro.

Twitter: @MagriDen