L'argomento del giorno, anche se è il giorno dopo, passa per una sfida che sembra un remake di Inter-Barcellona, ma nei contenuti e nella forma non lo è per nulla. Tante le differenze palpabili, senza nulla togliere a quello che è stato da molti definito il derby del mondo. Un Barca più vulnerabile in difesa, ma con la solita ossessione del possesso della palla. Un Barca che soffre a tratti la stanchezza come una squadra normale (appena accelera torna su un altro pianeta) e poco fortunato in fase conclusiva. A sfidarlo un Milan sulla carta offensivo e aggressivo. Lo aveva annunciato Allegri, seguito a ruota da Ibra in conferenza stampa. Noi non ci difenderemo, avevano fatto sapere a tutti. Si può a questo punto ben comprendere come Silvio Berlusconi, visibilmente alterato dallo spettacolo del primo tempo, gesticolasse in tribuna all'indirizzo di Galliani interrogandosi sull'assenza di quel gioco aggressivo che gli era stato ventilato. Alla voce calcio offensivo ci si potrebbe mettere, per esempio, la partita giocata tra lo Schalke di Raul e l'Athletic Bilbao del Loco (entusiasmante!). Ubriacante per gli improvvisi cambi di fronte e votata al dio del contropiede. Impossibile trovare il tempo per difendersi. Impossibile trovare quello per annoiarsi. Non c'è nulla di male nel cercare di portare a casa un risultato, in fondo si gioca per vincere e per andare più avanti possibile nelle competizioni alle quali si è chiamati a partecipare. Ma per sentirsi vivi e magari anche coerenti tutto questo non è sufficiente. Fa fede il campo, anche se fantasticare di una partita diversa è una tentazione che hanno avuto in molti. E alla quale in molti hanno ceduto.
editoriale
Tutto il mondo è paese
L’argomento del giorno, anche se è il giorno dopo, passa per una sfida che sembra un remake di Inter-Barcellona, ma nei contenuti e nella forma non lo è per nulla. Tante le differenze palpabili, senza nulla togliere a quello che è stato...
I blaugrana, da parte loro, stupiscono per un'insolita tendenza alla polemica. Esposto alla Uefa per il pessimo stato del campo di San Siro, che avrebbe danneggiato il loro gioco ricco di passaggi (probabile). Un campo che versa troppo spesso in uno stato indegno (lo abbiamo ribadito più volte) e dove le zolle si affacciano indisturbate. Ed è senz'altro vero che i catalani possono reclamare un rigore non concesso piuttosto evidente (rigore sul quale la stampa italiana ha ovviamente glissato). Ma ci ricordiamo male o era stata la stampa catalana ad aver additato Mourinho e le sue polemiche arbitrali come il male del calcio? Abbiamo cambiato improvvisamente idea? Cioè, a qualcuno è concesso lamentarsi e ad altri no? A riprova del fatto che le favole difficilmente sono perfette, anche lo stile del Barcellona accusa cadute di stile. Non dimentichiamo gli idranti accesi per impedire i festeggiamenti dell'Inter al Camp Nou e non riusciamo a toglierci dalla testa una convinzione. Essere buoni e coerenti è facile soprattutto quando si vince. E' quando non succede che viene il difficile...
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