Il vantaggio di essere sempre stati esposti a critiche severe, a prescindere dal momento più o meno positivo, ha fatto sì che difficilmente potessimo cascare nell'errore di costruirci un universo parallelo all'interno del quale poter fingere che tutto andasse bene. Le prove di questo fenomeno sono arrivate (e stanno arrivando) puntuali anche in questo campionato. In una stagione che ha visto tanti allenatori di squadre, anche ai vertici della classifica, lamentarsi per sfavori arbitrali (ignorando puntualmente la parte della bilancia più pesante, cioè quella dei favori) la blanda e civile polemica nerazzurra sui rigori non concessi è stata accolta con espressioni sconcertate. Fa nulla che i numeri diano ragione all'Inter (ieri un rigore solare su Palacio non fischiato è andato a confermare che il miglior attacco del campionato presenta una cifra non "drogata" dai penalty). Fa nulla che Conte ripeta in loop che quest'anno faranno di tutto per non far vincere la sua squadra. Fa niente che Allegri abbia detto che gli arbitri non fischiano a favore del Milan. Nemici immaginari, complotti dietro all'angolo, situazioni idilliache nonostante la classifica deprimente: tutti questi dati vengono trattati con estrema sensibilità da parte della maggior parte dei giornalisti. Perché svegliare dal torpore chi ha trovato nel suo universo parallelo un habitat amico? Già, perché?
editoriale
Vivere in un universo parallelo
Il vantaggio di essere sempre stati esposti a critiche severe, a prescindere dal momento più o meno positivo, ha fatto sì che difficilmente potessimo cascare nell’errore di costruirci un universo parallelo all’interno del quale...
Siamo abituati alle critiche. Sul rigore non concesso a Palacio ci siamo sentiti dire che Rodrigo aveva perso l'attimo. Dopo i 7 gol rifilati al Sassuolo ci siamo sentiti dire che ma sì, in fondo quello era il Sassuolo (lo stesso Sassuolo che ha pareggiato con Napoli e Roma). Per gran parte della partita di ieri, sul vantaggio determinato dall'errore di Bardi, ci siamo sentiti dire che dovevamo ringraziare l'autorete. Non siamo stati per niente belli, ieri sera (tolta la perla di Kovacic per Nagatomo e il rientro del Capitano). A tratti preoccupanti. Con un'unica differenza. Nessuno ha problemi nel farcelo notare. E questo a prescindere dal fatto che sia il caso di farlo (non ci stiamo pensando, ma effettivamente siamo quarti in classifica). E' il problema degli universi paralleli. Se non li frequenti sei out. La selezione all'ingresso, poi, è serratissima.
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