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ESCLUSIVA Melo: “Inter, Lukaku spacca. Conte non da top 10, serve Mou! Icardi cuore d’oro ma…”

Le parole del doppio ex di Inter-Juventus ai microfoni di Fcinter1908.it

Daniele Vitiello

È tornato in Brasile ormai da qualche anno, ma Felipe Melo - ora al Palmeiras - ha ancora l’Italia nel cuore e continua a seguire il nostro calcio con immensa passione. Lo abbiamo intercettato in esclusiva per FcInter1908.it per analizzare insieme a lui tutti i temi che caratterizzano la vigilia di Inter-Juventus, sfida che guarderà con grande emozione in virtù degli anni trascorsi in nerazzurro è bianconero.

Hai sempre rispettato i bianconeri, nonostante il tifo dichiaratamente nerazzurro. Per te Inter-Juventus, anche se la guarderai in tv, non può essere una partita come le altre...

"Ti ringrazio intanto per queste parole, perché da quando sono andato via da Torino mi dicono sempre che parlo male della Juventus, ma non è così. Ho sempre avuto grandissimo rispetto nei confronti della società per quello che ha fatto per me, ma sono tifoso interista de ben prima che arrivassi in Italia e lo sanno tutti. La partita di sabato sera sarà molto importante ovviamente per l'Inter perché può darle una grande spinta verso la Champions League, ma sarà un po' diversa dalle altre perché la Juventus non ha la stessa pressione dei nerazzurri, avendo vinto già il campionato. Lo stadio sarà pieno, i tifosi di casa urleranno per tutto il tempo. L'Inter ha le carte per vincere e deve farlo perché con un passo falso si avvicinerebbero tutte le inseguitrici. Sono ottimista: possiamo farcela".

Che idea ti sei fatto della vicenda Icardi?

"So che si parla tanto di lui e di sua moglie, per me è sempre stato un bravissimo ragazzo e un grande giocatore. Ha un cuore grande, oltre ad essere quello che in campo segna. Conoscete il mio carattere, per cui non avrei problemi a dire cose diverse sul suo conto. Ho ascoltato anche le parole di Cassano e di tanti altri ex giocatori, ma non ho ascoltato le parole di Wanda per cui su questo posso dire poco. Magari l'errore è stato quello di dargli la fascia qualche anno fa, perché non è un giocatore con una storia alle spalle e dei trofei in bacheca. Non bisogna dimenticare che stiamo parlando di una società gloriosa come l'Inter. Qualcuno quando c'ero io parlava di questa cosa nello spogliatoio, ma non si è mai andati oltre. Uno come lui però per me deve giocare sempre, è il bomber della squadra".

Lo scambieresti con Dybala?

Dybala è un altro grande giocatore, ma è diverso da Icardi e non credo riuscirebbe fare all'Inter quello che fa Mauro. Io prenderei Lukaku. Fortissimo. Lukakone spacca tutti i difensori, è forte di testa, tecnico, veloce e abituato a giocare in una grande squadra. Lautaro? Mi piace, ma è alla sua prima stagione, difficile dare giudizi definitivi".

All'Inter negli ultimi mesi è arrivato anche Beppe Marotta, che tu hai incrociato alla Juventus: è l'uomo giusto per tornare a vincere?

"Sì. Ha cambiato la Juventus insieme a Paratici, un marziano come lui. Si tratta di una persona seria, preparata ed intelligente. Speriamo che l'Inter possa andare di nuovo in Champions, così arriverebbero giocatori importanti. I soldi però non bastano, serve un uomo proprio come Marotta, in grado di fare le scelte giuste sul mercato. Dobbiamo tornare a vincere".

Spalletti merita la riconferma?

"Per me è sempre stato un grande allenatore, non so se abbia lo spogliatoio in pugno perché non sono all'interno, ma credo che la riconferma dipenda principalmente dal raggiungimento della zona Champions League. Conte? Un altro grandissimo allenatore, ha vinto alla Juventus e al Chelsea il campionato, ma in campo internazionale ha fatto fatica fino a questo momento. Non è ancora tra i migliori dieci al mondo secondo me. Credo che l'uomo giusto per l'Inter sia solo uno: Josè Mourinho. Chi dice il contrario non capisce un c***o di calcio. E' il numero uno. Stop. Ha vinto al Porto, all'Inter, al Real Madrid, al Chelsea e al Manchester United. Se non è lui l'ideale, allora prendano me in panchina (sorride ndr) che magari qualcosa riesco a vincere, a patto che mi prendano Messi e Lukaku".

Come valuti invece la stagione della Juventus?

"Una situazione simile a quella successa qui in Brasile a me. Abbiamo vinto lo scudetto, ma siamo usciti anticipatamente dalla Libertadores e siamo stati criticati. Metterei la firma a vincere otto scudetti di fila, sembra una passeggiata ma non è così. E' tanta roba. Va comunque detto che quanto accaduto è la dimostrazione che il singolo giocatore può decidere magari una partita, ma non una competizione. Per quanto sia forte Cristiano Ronaldo, che comunque reputo un gradino più in basso di Messi, da solo non poteva fare di più. Alla Juventus evidentemente manca qualcosa per essere al livello delle big d'Europa".