Alessandro Bianchi, una delle bandiere dell'Inter, fine anni Ottanta-primi anni Novanta, in esclusiva per Goal.com ha parlato dell'attesissimo derby di domenica sera.
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Bianchi: “Il derby? Spero in una vittoria dell’Inter… Punto su Milito”
Alessandro Bianchi, una delle bandiere dell’Inter, fine anni Ottanta-primi anni Novanta, in esclusiva per Goal.com ha parlato dell’attesissimo derby di domenica sera. “Il derby è sempre una partita a sé, particolare e diversa da...
“Il derby è sempre una partita a sé, particolare e diversa da tutte le altre. Tant’è che spesso a vincere è la squadra che magari in quel momento sta dietro in classifica. Fare un pronostico secco è molto difficile, ma voglio sperare in una convincente vittoria nerazzurra, che ridia morale a tutti: giocatori, tecnico e società”.
“Come si prepara un giocatore? Ti dico una cosa: partite come queste non occorre prepararle in modo speciale. I derby sono sfide che si preparano da sole. L’avversario lo conosci bene, e un calciatore in questi casi riesce a trovare sempre, a prescindere, grandi stimoli e motivazioni, ed è pronto a dare tutto sul campo. Paradossalmente potrebbe essere più difficile tenere alta la concentrazione contro il Lecce, ma non contro il Milan”.
“Giocatore decisivo? Mi auguro che ad essere decisivo sia Diego Milito. L’attaccante argentino attraversa un momento difficile, e sarebbe bellissimo se fosse lui a segnare il goal decisivo per l’Inter. Si sbloccherebbe e riacquisterebbe fiducia. Sono convinto che questo gli permetterebbe di ritornare il fantastico giocatore della passata stagione”.
“Il derby che ricordo di più? Quello che ricordo con maggior piacere è il primo derby che ho giocato. Era la stagione 1988-89, in panchina sedeva Giovanni Trapattoni e battemmo il Milan con un goal di Aldo Serena. Venivamo dall’eliminazione in Coppa Uefa ad opera del Bayern Monaco e quella vittoria ci diede la carica per fare una stagione straordinaria, culminata con lo Scudetto dei record. Il derby che invece ancora un po’ mi brucia è quello di ritorno del campionato 1990-91. In panchina c’era sempre Giovanni Trapattoni. Quell’anno la Sampdoria era lanciatissima. Arrivammo alla sfida stracittadina al secondo posto in classifica, e la vittoria era fondamentale per tenere il passo della squadra blucerchiata. Invece vinse il Milan 1-0, con il goal vittoria di Van Basten, che stoppò il pallone un po’ con il petto, un po’ con il braccio…”.
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