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Humanes dall’Inter all’Atletico Madrid: quello che poteva essere e non è stato

Fabio Alampi Redattore 
Lo spagnolo, classe 2007, ha scelto di tornare in patria dopo due anni e mezzo in nerazzurro fra luci e ombre

Si è chiusa pochi giorni fa, all'improvviso, l'esperienza all'Inter di Hugo Humanes: l'attaccante spagnolo, classe 2007, ha scelto di tornare in patria, e da gennaio sarà ufficialmente un nuovo calciatore dell'Atletico Madrid. Una parentesi durata due anni e mezzo, iniziata con grandi aspettative e terminata senza troppi rimpianti, e senza aver lasciato tracce particolarmente significative.

Le grandi aspettative

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Arrivato a Milano nell'estate del 2023 dal Real Madrid, con cui aveva scalato le varie categorie del settore giovanile a suon di gol (più di 100 complessivi), Humanes si presenta a Interello accompagnato da grande curiosità. Inserito inizialmente nella formazione U17 nerazzurra, lo spagnolo disputa una buona stagione, mettendosi a disposizione in più ruoli: seconda punta, esterno offensivo, trequartista. Il bottino finale è di 7 reti e 6 assist in 20 partite. In Italia si ritrova a fare i conti con tattica e compiti difensivi ai quali non era molto abituato in patria, ma si applica con grande abnegazione e determinazione.

Perdita di identità

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Successivamente, però, arretra ulteriormente il suo raggio d'azione con il passaggio in U18: il tecnico Benito Carbone lo prova con discreti risultati da mezz'ala, limitandone però le qualità in fase offensiva. Humanes si mette a disposizione con grande umiltà, ma con il tempo perde la sua identità di attaccante: il suo saper fare tutto diventa quasi un difetto, e la conseguenza è una progressiva e inconscia perdita di entusiasmo. In campo dimostra buone cose, ma sicuramente non al livello di quelle che erano le aspettative generali.

Promosso in Primavera nel corso dell'estate, lo spagnolo inizia da titolare, ma nel giro di poche settimane finisce indietro nelle gerarchie del tecnico nerazzurro, che gli preferisce a centrocampo gente con più gamba e più geometrie come Putsen, Cerpelletti e La Torre, oltre a Zarate e Venturini quando non impegnati in U23.

Inevitabile, a questo punto, prendere strade diverse: la scelta di approdare all'Atletico Madrid, dopo i tanti anni al Real, dimostra la personalità di un giocatore che vuole tornare a far parlare di sè.