Inserimento a centro area, taglio sul primo palo ad anticipare il difensore avversario sul cross dalla sinistra di Marello e palla in rete.

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L’Uruguay nel sangue, l’Inter sulla pelle, il gol nel derby: Mancuso è tornato. E ora…
Nel successo dell'Inter contro il Milan nel derby Primavera c'è anche la firma di Matias Mancuso, al secondo gol consecutivo in campionato dopo quello realizzato una settimana fa contro il Torino. Un'enorme soddisfazione per un ragazzo dal talento smisurato, costretto suo malgrado a fare i conti con tanti infortuni e quanto mai determinato a riprendersi tutto con gli interessi.
L'Uruguay nel sangue, l'Inter sulla pelle
—Nato a Milano da genitori di origini uruguayane, Mancuso comincia a giocare da piccolissimo al Rozzano, prima di entrare nel vivaio dell'Inter ad appena 5 anni. Interello diventa da subito la sua seconda casa, e in nerazzurro compie tutta la trafila del settore giovanile, imponendosi come uno dei talenti più interessanti della cantera interista. Centrocampista di qualità, si fa apprezzare per le sue doti tecniche e per la sua visione di gioco, oltre che per la grande duttilità che gli permette di rendersi utile in più zone del campo: il suo ruolo ideale è quello di mezz'ala, ma nel tempo si è messo in luce anche come trequartista ed esterno offensivo.
La sua ascesa, che sembrava inarrestabile, si è bruscamente interrotta un anno fa, quando un grave infortunio al ginocchio lo ha costretto a rimanere ai box per tutta la stagione. L'Inter non gli ha mai fatto mancare sostegno e fiducia, e il rinnovo di contratto ne è stata la dimostrazione. In estate Mancuso ha lavorato duramente per rimettersi in condizione, e nelle ultime settimane è finalmente tornato a disposizione, esordendo (e segnando) in Primavera.
Gli elogi di Carbone
—Uno che stravede per lui è sicuramente Benito Carbone, suo allenatore l'anno scorso in U18 e ora in Primavera. Il tecnico nerazzurro, dopo la vittoria contro il Milan, non ha lesinato belle parole nei confronti di Mancuso: "Sono veramente felice per lui. Ne ha passate tante, è un giocatore forte e lo sappiamo tutti. A me è mancato tantissimo anche l'anno scorso, ha fatto solo l'inizio di campionato e il torneo in Cina, dopo di che non l'ho mai più avuto. Non vedevo l'ora di buttarlo dentro: appena ho visto in settimana che era pronto per fare questo tipo di prestazione, non ho esitato un attimo per dargli la possibilità di andare in campo e di dimostrare che è guarito definitivamente. Per noi è fondamentale aver ritrovato uno come lui, per noi è un valore aggiunto".
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