"La pressione è sempre forte se ti chiami Inter, ma va gestita. Come vanno gestite le energie: i pericoli più insidiosi arrivano dal calendario, che costringe a giocare ogni tre giorni e dunque sottrae energia. A questo vanno sommati gli incidenti delle ultime settimane: il ko di Calhanoglu pesa perché il turco è la luce dell’Inter, non è facile sostituirlo; se consideriamo gli impedimenti di Mkhitaryan e Frattesi viene fuori un quadro con qualche ombra. Però Zielinski, per fare un nome, è giocatore di spessore, soprattutto da mezzala, ma non è l’unico in una panchina ampia. Quel che è sicuro è che i campionati, si vincono con l’organizzazione e con la forza del gruppo. E chiudendo le partite, per evitare spiacevoli rallentamenti".
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