Sulla sponda opposta dei Navigli, invece, le cose funzionano.
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Braida: “Mi dicono che critico sempre il Milan, in realtà dico quello che tutti vedono”
"Sì. Diciamo di sì anche se, per esempio, il Milan aveva vinto il derby di campionato, prima, e di Supercoppa, poi, e sembrava che potesse così ritrovare la strada maestra. Ma non ce la fanno proprio... Si vince una partita e in quella successiva cadono di nuovo. C'è qualcosa che manca e bisognerà rivedere un po' le posizioni, bisognerà un rivalutare e cercare di capire perché non funziona. E a farlo devono essere le persone che lo guidano, devono capire dove sono i problemi. Perché è chi vive da dentro una realtà che la conosce meglio di tutti. Quelle che ti danno tv e giornali sono sensazioni, ma quando una cosa la vivi direttamente capisci molto di più".

E la sensazione è che l'enigma non sia di facile risoluzione.
"I giocatori hanno occhi e un cuore. Il calcio non è matematica, è fatto di numeri ma non è un fenomeno matematico. La matematica dice che 2 più 2 fa 4, ma nel calcio non è così. Alcune volte può fare più 4, altre meno. Qualche volta fa anche 4, ma bisogna considerare tante cose: gli aspetti esterni, i cambi di allenatore... Ci sono un'infinità di cose che vanno capite. Se prima c'era un sistema di gioco e poi arriva un tecnico con nuovo sistema, magari alcuni lo condividono e altri no. Alcune volte, poi, le cose vanno bene per magia, ma in questo caso la mancanza di valori è tale...".
Quanto fa male ai milanisti vedere contemporaneamente, l'Inter così in alto?
"Il Milan, in questo momento, è tagliato fuori della lotta per vincere il campionato, è un po' lontano dalla vetta. L'Inter invece è su. Il Milan non sta lottando per vincere e tutti ci auguriamo che ci provi, che funzioni, che cominci a vincere le partite, tutte. Sì, io mi auguro che il Milan le vinca tutte da qui alla fine. Solo così può cambiare tutto".
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