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Braida: “Mi dicono che critico sempre il Milan, in realtà dico quello che tutti vedono”

Matteo Pifferi Redattore 

Sulla sponda opposta dei Navigli, invece, le cose funzionano.

"Sì. Diciamo di sì anche se, per esempio, il Milan aveva vinto il derby di campionato, prima, e di Supercoppa, poi, e sembrava che potesse così ritrovare la strada maestra. Ma non ce la fanno proprio... Si vince una partita e in quella successiva cadono di nuovo. C'è qualcosa che manca e bisognerà rivedere un po' le posizioni, bisognerà un rivalutare e cercare di capire perché non funziona. E a farlo devono essere le persone che lo guidano, devono capire dove sono i problemi. Perché è chi vive da dentro una realtà che la conosce meglio di tutti. Quelle che ti danno tv e giornali sono sensazioni, ma quando una cosa la vivi direttamente capisci molto di più".

E la sensazione è che l'enigma non sia di facile risoluzione.

"I giocatori hanno occhi e un cuore. Il calcio non è matematica, è fatto di numeri ma non è un fenomeno matematico. La matematica dice che 2 più 2 fa 4, ma nel calcio non è così. Alcune volte può fare più 4, altre meno. Qualche volta fa anche 4, ma bisogna considerare tante cose: gli aspetti esterni, i cambi di allenatore... Ci sono un'infinità di cose che vanno capite. Se prima c'era un sistema di gioco e poi arriva un tecnico con nuovo sistema, magari alcuni lo condividono e altri no. Alcune volte, poi, le cose vanno bene per magia, ma in questo caso la mancanza di valori è tale...".

Quanto fa male ai milanisti vedere contemporaneamente, l'Inter così in alto?

"Il Milan, in questo momento, è tagliato fuori della lotta per vincere il campionato, è un po' lontano dalla vetta. L'Inter invece è su. Il Milan non sta lottando per vincere e tutti ci auguriamo che ci provi, che funzioni, che cominci a vincere le partite, tutte. Sì, io mi auguro che il Milan le vinca tutte da qui alla fine. Solo così può cambiare tutto".