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Braida: “Mi dicono che critico sempre il Milan, in realtà dico quello che tutti vedono”

Matteo Pifferi Redattore 

Come può una squadra vincere tutte le partite quando il suo miglior calciatore, Rafa Leao, è considerato un problema piuttosto che una risorsa?

"Se il migliore è uno che non può essere il migliore, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. La squadra si esprime meglio se c'è armonia, se c'è fiducia. Se c'è rispetto nei confronti della società, dell'allenatore che li guida. È importante che i giocatori rispettino l'allenatore. Poi è chiaro che tutto viene determinato dai risultati. Se i risultati arrivano le cose vanno bene, tutto funziona. Se i risultati non arrivano, invece, è più complicato. E all'inizio tutti pensavano che il Milan potesse lottare per vincere o, quantomeno, per essere nelle prime posizioni".

Le uniche soddisfazioni sono arrivate proprio nei due derby stagionali. E domenica c'è il terzo.

"E io gli auguro di vincere pure il terzo. Magari gli serve per fare un grande passo in avanti, per acquisire autostima. Speravo succedesse dopo il derby di Supercoppa. Sembrava che potesse essere così, che avevano trovato la strada giusta e, invece, no".

Da milanista sarebbe contento se l'Inter del suo amico Marotta riuscisse a vincere la Champions?

"Beh, diciamo che, visto che qualcuno deve vincerla, mi auguro che sia una italiana. A me piacerebbe che vincesse il Milan, ma questo non è possibile. Per il nostro calcio sarebbe sicuramente una buona notizia se la vincesse un'italiana perché restituirebbe alla Serie A quel prestigio che si sta cercando di recuperare da un po' di tempo".