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Fabio Capello, nel suo intervento al "Festival dello Sport" a Trento, ha parlato del suo rapporto con Antonio Cassano: "Cassano è stato uno di quei giocatori che mi dispiaceva vedere così. Un talento unico, in certe posizioni del campo, negli ultimi 20-25 metri, era più bravo di Totti. Aveva una velocità di dribbling che Totti non aveva. Tu chiedevi a Cassano delle cose a livello comportamentale, a livello di gestione della palla, "sì sì mister, ha ragione!", e quanto durava? 5 minuti! E allora ti faceva arrabbiare. Peccato perchè era un grande talento".
"Una delle cose che ritengo molto importante: nel primo tempo gioca una squadra, nell'intervallo entra in campo un'altra squadra. Cosa è successo nello spogliatoio? E lì dipende dall'intervento che fa l'allenatore, che sia tecnico o psicologico. Dopo i giocatori prendono serenità e giocano in modo diverso. Una volta ero a Madrid, dovevamo vincere l'ultima partita contro il Maiorca: primo tempo 1-0 per loro, noi con giocatori internazionali, non sapevamo fare un passaggio. Allora io mi sono seduto e ho detto: "Volete regalare la Liga al Barcellona? E allora andate in campo e giocate come in allenamento!". E poi abbiamo vinto".
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