fcinter1908 news interviste Di Canio: “Inter? Chivu sta cambiando più di quanto non si dica! E in squadra ha una ‘bestia’”

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Di Canio: “Inter? Chivu sta cambiando più di quanto non si dica! E in squadra ha una ‘bestia’”

Marco Astori
Marco Astori Redattore 
Paolo Di Canio, ex calciatore e oggi opinionista, intervistato da La Stampa, ha parlato così della corsa scudetto in Serie A

Paolo Di Canio, ex calciatore e oggi opinionista, intervistato da La Stampa, ha parlato così della corsa scudetto in Serie A: «Tutti hanno preso qualcosa di importante, ma in poche hanno trovato titolari. Tra queste il Napoli, che vedo in pole. Perché quando vinci, se mantieni staff tecnico, società e allenatore in simbiosi, parti sempre avanti. Il Napoli ha trovato questa continuità, dovendo solo aggiungere pedine mirate».

Ci è riuscito?

«Sì, forse è l'unica squadra che ha inserito profili europei subito pronti a essere titolari.

Conte è rimasto proprio perché ha capito che qui avrebbe potuto ricevere ciò che chiedeva. Per esempio De Bruyne, anche se alla sua età dovrà inserirsi in un contesto totalmente diverso da quello del City, ma è un campione che ha il dominio del gioco e lo controlla senza rincorrere l'avversario. Poi il Napoli è intervenuto subito dopo l'infortunio di Lukaku, è arrivato Hojlund, che sul mercato era quello che dovevi prendere, perché i più forti erano già stati presi, e a quelle cifre non si trovava altro. Ma è un grande colpo, conosce l'Italia, è giovane, ha fisicità».

Dietro il Napoli chi vede?

«L'Inter. Che deve ritrovare fame, nelle partite decisive dell'anno scorso le è mancata. Ha preso schiaffi nei derby, con la Juve, con la Lazio. In Champions ha fatto bene perché i giocatori si caricano da soli, ma in campionato è mancata rabbia. Chivu sta cambiando più di quanto non si dica, chiede più verticalizzazioni e fa bene: ha gente che può correre e attaccare la profondità. Ora serve la disponibilità dei giocatori. C'è chi dice che manca ancora qualcosa, ma alla fine ha preso giocatori in tutti i ruoli, Diouf e Sucic sono giovani ma con esperienze internazionali, Pio Esposito – che è una bestia – e Bonny sono attaccanti veri, Akanji era la miglior soluzione disponibile per il dopo Pavard».

E la Juve?

«Ancora dietro ma mi piace. Tudor è uno serio, lavora con equilibrio, senza cercare scuse, coinvolge tutti e la gestione di Vlahovic lo dimostra. Forse non propone un calcio spettacolare, ma è concreto. La sua è una squadra che sta tornando competitiva. In Champions magari sarà dura, ma in campionato darà fastidio a tutti».

Juve-Inter che partita sarà?

«Una partita vera, ma dipende da come torneranno i giocatori dalle nazionali».