Su DAZN, nello spazio On Board realizzato con Betsson Sport, raccontano di Andy Diouf. Anzi è il centrocampista dell'Inter, arrivato in estate a Milano dal Lens, a raccontarsi. A partire dalla sua città. Con solo 26 minuti giocati, il giocatore non è ancora rientrato nelle rotazioni di Chivu che di lui ha detto: «Andy ha bisogno di tempo, è l'ultimo arrivato. L'avevo premiato nella prima partita, appena arrivato dopo un giorno lo avevo fatto giocare. Questo perchè non esistono regole. Lui si sta allenando bene e lo vedo molto in crescita da quando è arrivato».

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Diouf: “Ho esordito contro Neymar, che emozione il gol a Firenze. Ho imparato da…”

CASA MIA - «Sono cresciuto a Nanterre, vicino a Parigi. Lì ci sono i miei ricordi d'infanzia, di quando andavo a scuola e giocavo per le strade con i miei amici e i miei fratelli. Abbiamo condiviso molto e ci sono bei ricordi. A volte torno là, ho tanti amici e quindi vado a trovarli. Con loro ho iniziato a giocare a calcio con i miei amici, ma non giocavo nella squadra della mia città, ma in un'altra squadra, la Garenne-Colombes».
ARIA DI BRETAGNA - «La mia prima partita all'esordio con Rennes, il club nel quale sono cresciuto: ho esordito contro il PSG, c'era Neymar tra le sue stelle ed è stato speciale. La Ligue1 è un buon campionato, con grandi giocatori, molti dei quali sono talentuosi e giovani. È un campionato fisico e tattico, c'è un po' di tutto».
PASSIONE DI FAMIGLIA -«La mia famiglia è molto importante per me e anche i miei fratelli giocano a calcio quindi quanco di ritroviamo parliamo solo di quello. Anche mio padre ha giocato a calcio anche se non a livello professionistico e ci ha trasmesso questa passione ed è la passione che mi hanno trasmesso i miei fratelli più grandi. Papà mi ha sempre detto di lavorare con costanza e mi ha sempre dato tanti consigli anche sul campo perché giocavo insieme a lui, ho imparato molto da lui e continua a darmi tanti consigli».

AVVENTURA EUROPEA - «Una foto che mi rappresenta molto è quella in cui indossavo la maglia del Basilea ed è la mia prima apparizione in Europa. Siamo arrivati anche in semifinale contro la Fiorentina e ho segnato a Firenze, ho un bel ricordo. Un'esperienza che mi è servita molto, era la prima volta che lasciavo la Francia e la mia famiglia e le mie abitudini. Ho imparato molto, sul campo e fuori e sono contento dei risultati ottenuti anche a livello individuale in quella stagione».
GIOIA OLIMPICA - «La medaglia d'argento a giochi Olimpici è davvero una cosa che ricordo volentieri. Rappresenta molto per me, anche perché l'ho conquistata a Parigi, quindi in Francia, a casa mia, davanti alla mia famiglia e ai miei amici. Vero non abbiamo vinto, ma resta un bel ricordo per tutta la vita. Un'esperienza che ci ha insegnato molto perché avevamo un buon gruppo e un bravissimo allenatore (Henry.ndr) e abbiamo passato dei bei momenti insieme seguendo anche gli altri sport delle Olimpiadi».
SENEGAL - «Il Senegal è il Paese di origine del mio papà, dove c'è parte della mia famiglia, amici, familiari e mi piace tornare in Senegal, quando ho tempo, in vacanza. È un Paese che è parte di me, accogliente, in cui vige il concetto della teranga, l'ospitalità, e gli abitanti sono accoglienti e aiutano. È un popolo che ama il calcio e quando vado lì giochiamo a calcio per strada, sulla spiaggia, ovunque», ha concluso il calciatore nerazzurro.
(Fonte: DAZN)
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