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Djorkaeff: “Psg-Inter, questa la differenza principale. Che lavoro di Inzaghi. Moratti…”
«No, è davvero così. Mi è dispiaciuto non esserci al compleanno, ma ci siamo sentiti. Il presidente ha cambiato la mia vita. Alla consegna della Legion d’Onore potevo invitare solo cinque persone, lui era tra queste. Ed era felicissimo».
Al primo gol lei gli regalò un vino pregiato.
«Sì, lo presi da Peck, molto costoso, ma se lo meritava».

Non era agli 80 anni di Moratti perché era in Paraguay per la Fifa. In cosa consiste il suo lavoro?
«Far crescere il calcio. Con la Fifa cerchiamo di far crescere il calcio in tutto il mondo, tramite strutture e competizioni. Il futuro del calcio è in tutto il mondo e noi lo facciamo crescere ovunque: con strutture e competizioni».
Il Mondiale per club nasce anche per questo?
«La grande forza della Fifa è anticipare le novità che possono essere positive per i club, non solo in Europa. Questa competizione arriva al momento giusto, per vedere qual è la squadra più forte del mondo e far crescere il mercato negli Usa».
A proposito di compleanni, il suo non è banale.
«Sì, sono nato il 9 marzo come l’Inter, anzi come l’Fc Internazionale. E anch’io ho radici ovunque. L’Italia poi è sempre stata vicina alla causa armena e alla memoria del genocidio, con una comunità forte a Milano. Per me era importante anche questo».
La sua foto col baby Mkhitrayan è invecchiata bene.
«È vero e sono molto felice per lui e la sua famiglia, gente con dei valori. Henrik porta la bandiera dell’Armenia nel mondo».
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