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Djorkaeff: “Psg-Inter, questa la differenza principale. Che lavoro di Inzaghi. Moratti…”
«Possono essere i protagonisti. Sommer ha fatto una grande carriera e Gigio ha fatto una seconda parte di stagione che nessuno si aspettava. È tornato fortissimo».
Lei aveva l’ossessione del tiro “perfetto”. Chi è il migliore tiratore di domani?
«Come gesto, Doué ha la capacità di trovare l’angolo giusto. E poi c’è Dembelé: con lui non si sa mai. Non è il classico centravanti: sarà un problema in più per Acerbi».

Fin qui è stata anche la Champions di Lautaro.
«C’è sempre, conosce la sua forza e la presenza nel gioco: può essere davvero la sua finale perché ha la capacità di portare la squadra al top».
Sarà anche Qatar vs Usa.
«Alla fine sarà soprattutto la finale della Curva Nord e della Porte d’Auteil: il calcio che vogliamo è quello».
Però ci sono problemi coi biglietti per gli ultrà. Può essere un fattore?
«Da quel che so vale anche per i parigini».
Parlando del suo famoso gol alla Roma lei ha detto che si sentiva «libero». Cosa vuol dire? E si può essere liberi anche in una finale di Champions?
«Bella domanda, potremmo stare un’ora a parlarne. Diciamo che la libertà è quando riesci a fare tutto quello che pensi, senza dover dire una parola. In modo naturale».
Quindi sarà la finale tra due squadre libere?
«Mi sembra la definizione perfetta».
(Corriere della Sera)
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