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Luciano: “Inter periodo sfortunato. Non al top, poi esonerarono Cuper, era lui che mi voleva”

Andrea Della Sala Redattore 
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex giocatore dell'Inter Luciano ha raccontato la sua storia e parlato anche dei nerazzurri

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex giocatore dell'Inter Luciano ha raccontato la sua storia e parlato anche dei nerazzurri

Luciano, perché decise di cambiare identità?

«Volevo giocare in una squadra professionistica e una persona mi disse che con un’altra identità e un’età inferiore sarebbe stato più facile. Se un calciatore ha buone potenzialità ed è giovane, i club importanti decidono di investire. Così cancellai Luciano (nato il 3 dicembre 1975) e diventai Eriberto (nato il 21 gennaio 1979). Il Palmeiras mi prese al primo provino nel 1997».

L’Inter arrivò nel momento sbagliato?

«Non ero al massimo e poi fui molto sfortunato perché poco dopo il mio acquisto fu esonerato Cuper che mi aveva voluto. Il club affidò la panchina a Zaccheroni che giocava un calcio diverso e meno adatto a me dal punto di vista tattico. Prima di fare il salto in un grande club avrei dovuto aspettare di essere di nuovo al top della condizione. Ma è andata così. Dopo pochi mesi tornai al Chievo dove sono stato benissimo».

Adesso dove vive? E cosa fa?

«Vivo a Rio de Janeiro e guardo tante partite di ragazzini alla ricerca del talento. Se noto qualcuno, chiamo le società in Italia. Ma non lavoro per nessun club in particolare. Il calcio mi piace e mi interessa, gli incontri della Serie A li seguo sempre. Tifo per l’Inter e un po’ per il Parma che mi piaceva da ragazzino. Ho preso anche il patentino per allenare. Una o due volte alla settimana gioco a calcio a otto. E sto scrivendo un libro sulla mia storia, che dovrebbe uscire a dicembre in occasione dei miei 50 anni».