Stefano Mauri, ex centrocampista della Lazio finito nello scandalo calcioscommesse del 2011 ed arrestato nel 2012, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport:

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Mauri: “Mai venduto una partita, in carcere da innocente. E contro l’Inter del Triplete…”
"A distanza di quasi 15 anni so che la gente penserà a me come quello che ‘si è venduto le partite’, ma non è mai stato così. Se mi fa male? Tanto. È stato il momento più brutto della mia vita, qualcosa che non auguro a nessuno. All’alba del 28 maggio 2012 finii in carcere da innocente, accusato di associazione a delinquere e frode sportiva. Prima di essere ascoltato dal giudice passarono cinque o sei giorni".
"Ho fatto degli errori", disse. Cos’è che non rifarebbe?
"Essere stato leggero su alcune amicizie. Questo mi ha insegnato a capire chi ti vuole bene. Come i tifosi della Lazio e la società: non mi hanno mai lasciato solo".
La sua Lazio più forte?
"Mi sono divertito in quella di Pioli, con Felipe, Candreva e Klose, ma anche in quella di Reja. Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa. Anche Ballardini, con cui vincemmo la Supercoppa contro la futura Inter del Triplete e poi rischiammo di retrocedere. Avevamo paura".
Mai stato vicino a Juve, Inter e Milan?
"Qualcosina c’è stato, ma Lotito non mi ha mai lasciato andare. E io volevo restare alla Lazio".
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