Quali saranno i duelli decisivi in Lazio-Inter?
«Sarà importante la capacità della Lazio, quando attacca, di essere molto brava nelle preventive, per non concedere le transizioni e le ripartenze all’Inter, visto che i nerazzurri sono forse la squadra più forte in queste situazioni. Inzaghi schiererà i titolarissimi, difficilmente la sua squadra sbaglia queste partite, anche se a Roma contro la Lazio c’è sempre qualcosa di particolare per il mister».
Perché secondo lei?
«Forse emotivamente e inconsciamente Inzaghi non riesce ad essere al 100%. Magari anche lui non se ne accorge. E anche solo un 5% in meno di concentrazione sua, legata ai saluti, a chi lo fa distrarre e così via, lascia un qualcosa che poi arriva alla squadra. Gli altri anni c’era una grossa differenza tra Lazio e Inter, oggi è una partita dal peso specifico rilevante. Se l’Inter perde, avrà una “bella rottura di scatole”, la Lazio invece ha tutto da guadagnare».
Inzaghi è tra i migliori tecnici del mondo?
«Per come gioca la sua squadra, sì. È uno degli allenatori che insieme al suo staff riesce a trovare le soluzioni e a sfruttare al meglio i suoi giocatori».
Lei lo conosce bene...
«Inzaghi ha una grandissima capacità di trovare la battuta, di sdrammatizzare, di prendersi in giro rimanendo un leader, scarica così le tensioni ed è la sua forza. Se è un “secchione”? È un grandissimo conoscitore di giocatori, di cosa fanno, di quanto siano stati pagati e così via. Su questo è incredibile».
Chi può essere decisivo in Lazio-Inter?
«Della Lazio tutto il reparto offensivo, vedo un grande Zaccagni. Il centrocampo dei nerazzurri è il più forte della Serie A, ma quello dei biancocelesti è il più dinamico. Guendouzi, Rovella e Dele Bashiru sanno darti noia, starti addosso, hanno anche qualità. È lì che si giocherà la partita».
Mancherà Castellanos. Un’assenza pesante?
«Per la carica che dà sì, ma Noslin è in grande condizione. E la Lazio sa cavalcare il ritmo dei suoi calciatori».
Dall’altra parte, Lautaro.
«Può essere la sua partita, in queste gare servono i campioni, queste sono le occasioni che ti fanno dire: “Sì, Lautaro è il campione che tutti vediamo”, quello tra i primi dieci del pallone d’oro».
De Vrij potrà soffrire la pressione dell’Olimpico?
«Non penso, ormai è passato del tempo dal suo addio alla Lazio: è un giocatore d’esperienza, che si caricherà della situazione».
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