Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex dirigente dell'Inter Walter Sabatini ha parlato dell'imminente approdo alla Juve di Spalletti:

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Sabatini: “Juve morfina pura per Spalletti. Uomo giusto al posto giusto, matrimonio perfetto”
Perché considera Spalletti l’uomo ideale per il post Tudor?
«Perché alla Juventus, nella situazione attuale, non basta un allenatore che faccia le cose per bene».
Cioè?
«I bianconeri hanno bisogno di qualcosa di più e Luciano è il genio ideale per risollevarli. La Juventus ha carenza di leadership in campo. Quando mancano i trascinatori, c’è bisogno di un gioco evoluto per azzerare i problemi. Adesso non basta fare le cose benino. Non ho parlato con Spalletti ma se questa dovesse essere la scelta del club, Luciano sarebbe l’uomo giusto al posto giusto e nel momento ideale. La Juventus ha bisogno di Luciano e Luciano della Juventus».
Cosa può essere la Juventus per Spalletti?
«Morfina pura».
Addirittura…
«Luciano sta soffrendo fisicamente per il fallimento con la Nazionale, non si dà pace. Il dolore che gli ha procurato l’esperienza azzurra non è da aspirina, ha vissuto ogni giorno a Coverciano con spirito patriottico. Spalletti per lenire il dolore ha bisogno di morfina in dosi industriali e la Juventus può rappresentare quello per lui. Un’occasione ideale e imperdibile tanto per il club quanto per Luciano, un matrimonio perfetto».
Totti ha vinto la Scarpa d’oro con Spalletti, Icardi (Inter) e Osimhen (Napoli) la classifica dei cannonieri di Serie A: basterà il tecnico toscano per risvegliare sotto porta David (un gol), Vlahovic (4) e Openda (zero)?
«Quello di Spalletti è un gioco generoso, vantaggioso per gli attaccanti. Icardi all’Inter viaggiava alla media di quasi un gol a partita, idem Osimhen. Luciano arriva sempre in area con 5-6 giocatori e linee di passaggio precise. David tornerà a segnare con i ritmi del Lilla. E Vlahovic si esalterà».
Il club chiederà a Spalletti di rivalutare gli acquisti estivi poco utilizzati da Tudor: sensazioni?
«Vi racconto un aneddoto del periodo di Spalletti alla Roma. Un giorno viene nel mio ufficio e mi dice: “Walter, lo sai che abbiamo un campione?”. E io: “Luciano, chi è ?”. Si riferiva a Emerson Palmieri, in quel momento in prestito dal Palermo e poco più che un aggregato. Spalletti lo ha fatto decollare e in seguito Emerson ha giocato nell’Italia e vinto tutto con il Chelsea».
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