Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il presidente della Lega Serie A Marinelli ha parlato degli argomenti più importanti che dovrà affrontare durante il suo mandato:
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Simonelli: “Priorità stadi. Inter e Milan, opportuno superare difficoltà. Su scommesse e Decreto…”
Partiamo da quello che ha definito un chiodo fisso: la valorizzazione dei vivai. Come farlo?
«È fuori dubbio che per le società di calcio i vivai siano investimenti in “ricerca e sviluppo” e come tali andrebbero trattati. Una defiscalizzazione per incentivare il lavoro sui ragazzi sarebbe una misura più che sensata con l’obiettivo di premiare le società che puntano sui giovani o nelle infrastrutture per i vivai. Società che così lavorano per loro ma anche per il futuro del calcio italiano e della Nazionale. Abbiamo esempi anche dal mondo del cinema: nel 2022 la tax credit per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di opere cinematografiche e televisive è stata di oltre 700 milioni di euro. È mia intenzione parlarne con il governo».
Altro grande tema: nuovi stadi e burocrazia da alleggerire. È un’altra delle sue priorità?
«Certamente. L’esperienza insegna che in situazioni molto articolate, come ad esempio il ponte Morandi ricostruito in tempi record e senza intoppi, la presenza di un Commissario con pieni poteri può essere risolutiva, una figura necessaria per snellire i nodi procedurali presenti nel nostro Paese e per non scontrarsi con gli interessi locali. Confido che il Governo e il ministro Abodi concordino. In Italia abbiamo stadi vecchi, con 66 anni di età media e una proprietà per lo più pubblica. Negli ultimi 15 anni in Europa sono stati costruiti 213 stadi, solo 5 di questi in Italia, è evidente che qualcosa non funziona. Mi piacerebbe poi poter fornire dei modelli standard a chi deve costruire uno stadio, ovviamente con varie declinazioni, e affidare alla Lega una sorta di regia unica che genererebbe un risparmio sui costi».
Milano è oggi il caso più dibattuto: Milan e Inter sono al lavoro. Riusciranno a tagliare il traguardo?
«Da anni chiedono di poter avviare il loro progetto, legato a una zona simbolo della città come San Siro. Il Milan ha anche un’alternativa, ma ovunque dovesse ricadere la scelta sarebbe opportuno superare le difficoltà burocratiche. C’è anche da dire che, nonostante l’arretratezza dei nostri impianti, lo scorso anno abbiamo visto una media di oltre 31mila presenze a partita, record degli ultimi 25 anni. Il pubblico del calcio merita stadi adeguati oltre che, naturalmente, sicurezza per la quale pensiamo all’inserimento del riconoscimento facciale all’ingresso, utilissimo anche per snellire le lunghe procedure di entrata».
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