Altra questione sul tavolo: le scommesse. Ritiene più urgente ottenere una percentuale dagli incassi dalle puntate fatte sul calcio o cambiare la legge che impedisce di utilizzare le sponsorizzazioni del betting ?
news
Simonelli: “Priorità stadi. Inter e Milan, opportuno superare difficoltà. Su scommesse e Decreto…”
«La seconda è più semplice da realizzare. La legge può essere reintrodotta immediatamente ponendo fine a un divieto assurdo e controproducente. Per chi come me crede nella libertà di impresa, nell’ambito di un sistema equilibrato di regole, non è possibile non rilevare come nel resto d’Europa e negli Stati Uniti le sponsorizzazioni siano assolutamente consentite. Credo sia una enorme opportunità mancata per il calcio italiano che, oltre a perdere grandi risorse, si trova in svantaggio competitivo rispetto agli altri Paesi. In più mette sullo stesso piano gioco legale e illegale, non consentendo di distinguere tra i due e impedendo che si realizzino politiche di controllo e prevenzione efficaci».
Ottenere invece una quota sulle scommesse realizzate puntando sugli stessi eventi prodotti dal sistema?
«È un altro degli obiettivi che il calcio italiano si pone e porrà sui tavoli preposti, si pensi che in Italia nel 2023 sono stati raccolti 14,8 miliardi di euro dalle scommesse sul calcio, non sarebbe un’eresia chiedere una percentuale per chi genera oltre 370 milioni di euro annui di gettito erariale».
Prima del suo arrivo i club erano concordi sul tema dell’autonomia e del modello Premier: ottenuto un nuovo consigliere, la A continuerà nelle proprie rivendicazioni indipendentiste?
«La Serie A ha ritrovato la necessaria armonia per operare nell’ambito dei rapporti con la Figc, che è l’interlocutore istituzionale per le nostre istanze. Abbiamo ottenuto un consigliere in più e l’autonomia che ci consentirà di operare in accordo e nel rispetto dei rispettivi ruoli, senza strappi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
