Aleksandar Stankovic, centrocampista classe 2005 dell'Inter attualmente in prestito al Lucerna, si è raccontato nel corso di una lunga intervista concessa a Blue Sport: "Fin da bambino, il mio unico obiettivo era il calcio e il sogno di diventare un grande calciatore, di seguire le orme di mio padre. Essendo il più piccolo della famiglia, guardavo sempre giocare i miei fratelli più grandi, o mio padre, ho sempre vissuto incentrato sul calcio e, diciamo, non avevo scelta (ride)".
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Stankovic: “I consigli di Dimarco, le parole di mio padre. Mi piace dettare il gioco. E in futuro…”
Quali sono gli aspetti positivi e negativi del cognome Stankovic?
"Ci sono sicuramente molti aspetti positivi (ma io guardo sempre il lato positivo delle cose!), come ricevere molti consigli, imparare e crescere rapidamente e magari evitare errori. L'aspetto negativo è che c'è il peso di avere un cognome importante sulle spalle, il che significa che la gente parla molto, ma alla fine bisogna saper gestire bene anche questo aspetto. Fa parte del percorso ignorare certi aspetti e sapere che le persone ti giudicano in base al tuo cognome e pensano che tutto sia molto più semplice, ma questa è una questione di abitudine. Ho imparato a gestire queste cose fin da bambino. Forse era difficile quando ero piccolo perché nell'ambiente calcistico ci sono molti commenti esterni. Crescendo, però, ho capito che si va in campo da soli".
Quale consiglio ti ha dato tuo padre che ritieni particolarmente importante?
"Mi dice sempre dove sbaglio, non si trattiene mai. Certo che mi sostiene, ma si concentra soprattutto sulle cose che posso migliorare. Ogni volta che parliamo di calcio, mi dice che devo sempre dare il massimo in campo per la maglia che indosso e che non devo mai mancare di atteggiamento. In questo modo le cose accadranno da sole. L'atteggiamento è importante, bisogna onorare la maglia".
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