Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista dell'Inter, Juan Sebastian Veron, ha parlato della sfida col Como e del duello Lautaro-Paz

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Veron: “Inter più verticale con Chivu. Lautaro leader, micidiale. Paz? Può diventare fuoriclasse”
Come vede il duello di San Siro?
«Considero l’Inter la squadra più forte, per profondità di rosa e qualità dei giocatori, che sono sempre quelli che fanno la differenza. Dunque, vedo favorita l’Inter, però il Como è una bellissima sorpresa ed è anche la dimostrazione che in provincia si può fare bel calcio».
Lautaro e Nico sono i simboli delle due squadre.
«Lautaro segna in tutti i modi, gioca con la squadra e, in area di rigore, è micidiale. Marcarlo è difficilissimo. E poi ha ormai assunto la statura del leader: è uno dei migliori attaccanti al mondo, assieme a Haaland, Mbappé, Vinicius e Lamine Yamal».
Che cosa le piace di Lautaro?
«È sempre al posto giusto nel momento giusto. Significa che sa leggere l’azione e che ha il calcio nel sangue. Per un centrocampista è facile trovarlo, perché lui si smarca con facilità».
Passiamo a Nico Paz. Impressione?
«A 21 anni non è mica semplice trovare giocatori già così pronti. Nico è giovane, il futuro è suo, ma anche adesso è uno che si fa rispettare in un ruolo tutt’altro che semplice. Non mi piace esagerare, ma questa volta dico che siamo di fronte a un talento che può diventare un fuoriclasse».
Qualcuno sostiene che Nico Paz assomigli a Veron. È d’accordo?
«Per nulla, ma non amo il gioco dei paragoni. Soprattutto se fatto tra calciatori di epoche diverse. Io ero più centrocampista, lui è più attaccante. C’è differenza».
Che cosa gli manca, sempre che gli manchi qualcosa?
«Sicuramente l’esperienza, ma è normale data l’età. In ogni caso stiamo parlando di un ragazzo che è cresciuto nel Real Madrid, che ha già fatto qualche apparizione in Champions League. Ecco, a mio avviso, per dare un giudizio completo, dobbiamo vederlo in un grande club di livello internazionale. Un conto è essere una stella nel Como, e lui lo è, un altro conto è avere la continuità di gioco e di rendimento nel Real Madrid, nell’Inter o nel Paris Saint Germain. Ma ha le qualità fisiche e tecniche per stare ad altissimo livello».
Tornando a Inter-Como, che partita si aspetta?
«Il Como è una squadra sfrontata, che gioca guardando in faccia gli avversari. Si comporterà così anche a San Siro, perché questa è la filosofia di Fabregas, allenatore che mi sta impressionando. L’Inter, dopo il ciclo Inzaghi, sta trovando la giusta quadratura con Chivu, la vedo più verticale e più efficace in zona-gol. Sulla carta l’Inter è favorita, però nel calcio le sorprese sono sempre all’ordine del giorno».
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