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Zanetti: “Moratti un padre, mi ha cambiato la vita. Mi manca Facchetti, l’Inter…”

Matteo Pifferi Redattore 

Quando lo ha visto veramente felice?

«La sera del Triplete, nel 2010, a Madrid. Ci abbracciammo fortissimo senza dirci nulla. Sapevo che stava pensando anche al suo grande papà e a quanto potesse essere orgoglioso di lui. Ma lo vidi raggiante pure una settimana prima, a Siena, quando vincemmo lo scudetto nel giorno del suo compleanno, il 16 maggio. Ero fiero di aver potuto restituire qualcosa a un uomo che ci aveva dato ogni cosa e per il quale provo e proverò sempre eterna gratitudine».

Ma l’ha mai visto infuriato?

«Sì, dopo le eliminazioni in Champions con Liverpool e Manchester. E bisognava stare attenti anche a cavallo dei derby...».

Perché?

«Certe partite non si potevano perdere o giocare male. Il presidente non le digeriva facilmente».

Sul finire della sua gestione, Massimo Moratti ha definito Javier Zanetti “il mio Capitano”.

«Ne sono orgoglioso. Le sue parole hanno un grande peso nel mio cuore».