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Nel lungo percorso nerazzurro, c’è qualcuno che le manca più di altri?
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Nel lungo percorso nerazzurro, c’è qualcuno che le manca più di altri?
«Giacinto Facchetti! Ho nostalgia dei suoi racconti sulla Grande Inter, su ciò che doveva rappresentare la maglia nerazzurra, su come dovevamo comportarci, sempre. Una scuola di vita alla Pinetina».
Torniamo indietro di 30 anni, chi ricorda della sua prima Inter?
«Lo Zio Bergomi, poi Pagliuca, Paul Ince, Massimo Paganin e Winter. Senza dimenticare Roberto Carlos... Eravamo una bella coppia di terzini, vero? E c’era anche Ganz, che in una giornata particolarmente nevosa venne a prendermi in macchina, perché “non sei in grado di guidare” mi disse (ride)».
Il più forte compagno in nerazzurro?
«Ronaldo il Fenomeno, roba dell’altro mondo».
Zanetti, cos’è oggi l’Italia per lei?
«Sono stato adottato da questo meraviglioso Paese. I miei figli sono italiani e tifano con la maglia azzurra addosso. E mia moglie Paula dice sempre che “in Italia abbiamo trovato il nostro posto nel mondo”. Ha ragione. Tutto questo grazie soprattutto a papà Moratti».