fcinter1908 news interviste Zenga: “Uomo Ragno nasce così. Mai Inter? C’è un motivo. Italia ’90? Nessuno ricorda che…”

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Zenga: “Uomo Ragno nasce così. Mai Inter? C’è un motivo. Italia ’90? Nessuno ricorda che…”

Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 

-Come tipologia di allenatore ti sei definito mourinhiano. Perché? 

Io? Non mi sarei mai permesso. Alleno la prima volta a Catania nel 2006, Mourinho vince il Triplete con l'Inter nel 2010. Lo avevo già conosciuto tramite Mendes, è un mio idolo. Se ultimamente è in fase calante Mourinho vorrei esserlo anche io a questi livelli. Conosce tutto e tutti ed è questa la sua forza, non si ferma al campo ma di avere la conoscenza a 360 gradi di tutto quello che succede fuori. 

-Come cambia la percezione dello spogliatoio da calciatore ad allenatore? 

Quanto tempo abbiamo? No, cambia tantissimo. Da giocatore sei seduto lì ma poi finisce, vai a casa e pensi alle tue cose. Come allenatore non stacchi mai, devi preparare, condividere, farti apprezzare, essere credibile, organizzare, programmare. Se mi sopporterei da allenatore? Sì. Perché ho preso la forma vivendi dell'estero dove si vive in modo più rilassato. Quando ti prende questa forma di professionalità poi la trasferisci ai tuoi. Ma l'importante è fare il tuo, farlo bene senza essere un danno per gli altri. 

-Perché non hai mai allenato l'Inter? 

Perché non c'è stato il modo, il momento e perché il mio percorso in quel momento lì era offuscato da allenatori più bravi. Io la mia carriera in Serie A l'ho fatta e non sono squadre di poco conto quelle che ho allenato in Serie A. Crotone, Palermo, Sampdoria, Cagliari se le ritengono squadre di poco conto si sbagliano. È stato un bellissimo viaggio.