-Il tennis ti piace?
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Zenga: “Uomo Ragno nasce così. Mai Inter? C’è un motivo. Italia ’90? Nessuno ricorda che…”
Jacopo è insegnante di tennis ma non ho mai preso lezioni da lui.
-Sinner-Alcaraz, uno un militare e l'altro ha una vita sociale diversa?
Io ero Alcaraz (ride.ndr). Andiamo alla domanda dopo.
-Agassi autobiografia?
Raccontarsi in questa maniera è da open mind, raccontare tutto, tutte verità vere. Lui diceva di odiare il tennis? Io il calcio non l'ho mai odiato. Anzi.

-Le grandi vittorie con l'Inter, uno scudetto con due Coppa Uefa?
Io decisivo con il Salisburgo, con la Roma grande parata ma non andò come con il Salisburgo, lì ho fatto le uova. Sapevo che era l'ultima partita a Milano, volevo lasciarla con qualcosa di indimenticabile.
-L'Inter invincibile dello scudetto?
Da una sconfitta abbiamo capito che potevamo fare bene. Perdemmo con la Fiorentina sul neutro di Piacenza, c'era contestazione. Il giorno dopo riunione con Trapattoni, ci siamo detti delle cose e da lì siamo ripartiti. Riconoscere un fallimento e una sconfitta, non tutte sono negative, e poi c'era l'Olimpiade e abbiamo ricominciato ad ottobre, quindi dopo siamo ripartiti da lì ed è cominciata la cavalcata. Trapattoni? Cinque anni con lui, di grande crescita, sotto tutti i punti di vista. L'allenatore allora il sabato sera ti bussava, se lo fai adesso trovi la porta chiusa e non vai in ritiro.
-La delusione dei Mondiali del 1990?
Sono dell'avviso che fortuna e sfortuna c'entrano poco. Non mi sono mai appellato a nessuna delle due. La finale dell'U21 persa ai rigori con la Spagna, Europeo perso in semifinale con la Russia, Mondiale perso in semifinale con l'Argentina. Senza mai perdere una partita, sei vittorie un pareggio e siamo arrivati terzi. Record di imbattibilità che resiste e nessuno se lo ricorda, peccato.
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