"Per quanto si è visto contro l’Udinese, in effetti, Calhanoglu è sembrato assai lontano dalla migliore versione di se stesso. Se poi la partita povera dipendesse dall’incertezza sul mercato, che in Turchia gli avrebbe permesso di traslocare anche a settembre (fino al 12), è impossibile stabilirlo. E’ invece immaginabile che il suo umore di ritorno dalla nazionale non sia allegro: ieri è stato travolto dalla Spagna a Konya ed è stato sostituito da Montella sul risultato di 0-6. Ad ogni modo adesso proverà a dimostrare di essere ancora coinvolto nelle vicende dell’Inter. Sotto questo aspetto il calendario gli propone due partite ideali per innaffiare gli stimoli, tra Juventus e Ajax, tra campionato e Champions. In pochi giorni Calhanoglu ha l’occasione di allontanare con i fatti ogni mugugno, dentro a serate che trasmettono emozione anche al più algido dei calciatori. Allo Stadium peraltro ha griffato l’ultima vittoria dell’Inter, tre anni fa, attraverso un rigore ripetuto: il primo era stato parato da Szczesny".
"Chivu per il momento non lo mette in discussione perché lo giudica il più verticale tra i centrocampisti dell’organico. Ha bisogno di lui. Ma non è un mistero che Calhanoglu, al di là delle foto di rappresentanza diffuse per spegnere le fiamme, abbia provocato un incendio nello spogliatoio a causa di qualche comportamento non gradito ai leader del gruppo. Lautaro Martinez giusto qualche ora fa ha assicurato che tutto sia nato da un malinteso, nel nobile tentativo di aggiustare il mirino. Eppure i dubbi cominceranno a emergere di fronte ad altre performance inadeguate. Ecco perché Calhanoglu da domani, al rientro alla Pinetina, dovrà tirare un mattone sul passato sospeso. Per pensare al Bosforo, alla Turchia, all’amore, avrà tempo l’estate prossima, se non a gennaio. Oggi conta solo rilanciare l’Inter con il senso di responsabilità. Che è poi l’obbligo dei calciatori più forti", precisa il quotidiano.
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