In testa alla classifica marcatori della Serie A non ci sono attaccanti, ma due centrocampisti: Calhanoglu e Orsolini. Il regista dell'Inter non solo manovra il gioco della squadra di Chivu, ma trova anche la rete con continuità.

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Calhanoglu, l’estate è un lontano ricordo. Preziosissimo per Chivu, ora anche bomber
"Mancano le frecce o mancano gli arcieri? Domanda lecita, se posta parlando di un campionato in cui si trovano ben pochi gol che di recente ha stabilito il record negativo per reti segnate in una singola giornata (solo 11 nel turno numero 7). E così, in assenza di grandi attaccanti, la scena se la prendono i centrocampisti. In primis Hakan Calhanoglu e Riccardo Orsolini, attuali capocannonieri della Serie A con 5 centri in 9 giornate, gli stessi per cui lo scorso anno, per il turco, erano state necessarie 29 partite.
Il regista dell’Inter, dopo un’estate complessa in cui è spesso stato accostato più lontano dall’ambiente nerazzurro che dentro il progetto-Chivu, si conferma invece preziosissimo non solo nell’economia del gioco del nuovo tecnico - e questa non è una novità -, ma ancora una volta sul piano realizzativo. A certificarlo c’è la doppietta trovata dal turco mercoledì scorso contro la Fiorentina che ha confermato la lucidità di Hakan sotto porta, perché il doppio centro con la Viola si accoda ai rigori trasformati contro Napoli in campionato e Saint-Gilloise in Champions League negli ultimi 10 giorni. La potenza di fuoco di Calhanoglu sta tutta lì, nei due graffi con cui ha spedito all’inferno la squadra di Pioli: glaciale dal dischetto, devastante da fuori area. Sono infatti 18 i gol segnati dalla distanza dal turco, il migliore in Italia in questo fondamentale (insieme a Malinovksyi) da quando ha esordito in Serie A. Ma Hakan non è l’unico centrocampista protagonista in fase offensiva, perché in questo avvio di campionato in cui i gol degli attaccanti arrivano soltanto a singhiozzo, buona compagnia la portano vari colleghi e compagni di reparto di Calha", si legge su La Gazzetta dello Sport.
"Dopo 9 giornate di Serie A, la classifica marcatori spiega chiaramente che tutte le squadre del nostro campionato - o quasi - qualche lacuna davanti ce l’hanno. In testa ci sono appunto Calhanoglu e Orsolini a quota 5, a ruota seguono Pulisic, De Bruyne e Nico Paz (centrocampisti sì offensivi, ma comunque centrocampisti o ali, esterni di fascia). L’unico attaccante realmente di ruolo che occupa un posto d’onore nella graduatoria è Federico Bonazzoli della Cremonese, a 4 centri dopo la doppietta rifilata al Genoa. Scendendo ulteriormente si alimenta la bagarre, e si trovano i vari Lautaro, Thuram, Leao, Simeone, Vlahovic e compagnia. Ma si parla (infortuni esclusi) comunque di 3 gol in 9 partite: pochi. Specialmente per attaccanti di peso che negli ultimi campionati sempre o quasi hanno raggiunto numeri importantissimi in fase realizzativa. Per risalire all’ultima volta che un “non attaccante” ha trionfato nella classifica cannonieri bisogna fare un balzo all’indietro addirittura di 38 anni, quando Michel Platini si piazzò davanti ad Altobelli e Maradona", aggiunge Gazzetta.
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