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Getty Images
La sconfitta contro il Liverpool ha lasciato varie ombre in casa Inter. A parte quelle pesanti sulla decisione arbitrale che ha condizionato la partita c'è un tema da approfondire.
"C'è il grande tema dei big match, che per la squadra di Cristian Chivu sono sempre di più un tabù. E c’è il gol subito, spesso decisivo come con i Reds, nei minuti finali. Quella di staccare la spina, per l’Inter, è una costante: di lampi e blackout ha sempre vissuto, e l’avvento dell’ex difensore non ha per ora cambiato una caratteristica emersa già nell’ultima gestione di Simone Inzaghi", sottolinea Tuttosport che poi entra nel dettaglio:
"Nel 2025, l’Inter ha subito 20 gol dal minuto 75 in avanti, ossia circa il 30% del totale delle reti incassate nell’anno solare prossimo alla conclusione. È una percentuale coerente con i numeri della squadra nerazzurra in questo avvio di campionato: dei 13 gol incassati finora, quattro sono arrivati nel quarto d’ora finale. In termini assoluti, è un numero rilevante, sebbene non eclatante, comune a molte squadre (per esempio Juventus o Atalanta).
Certo, peggio hanno fatto solo Hellas, Parma, Cagliari e Udinese, mentre Milan, Napoli e Roma - cioè le competitor più accreditate per lo scudetto - hanno tutte numeri migliori nel finale. Dato che si parla di una delle migliori difese del campionato, è il dato relativo a colpire: in percentuale, gli ultimi 15 minuti incidono in misura maggiore sul totale dei gol subiti solo nei casi di Verona (38%) e, curiosamente, Roma (37%).
La tendenza al blackout nel finale, del resto, è stata un tratto distintivo dell’Inter già nella scorsa stagione, al termine della quale i nerazzurri hanno chiuso il campionato con 12 gol incassati - su 35 totali - nelle fasi finali di gara, ossia il 34% del totale", spiega il quotidiano che evidenzia anche l'impatto avuto dei gol presi. Quello di Pedro, per esempio, è costato lo scudetto ma non si può dimenticare quello di Billing in Napoli-Inter e pure quello di Orsolini in Bologna-Inter.
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