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Condò: “Italia, Pio Esposito sta facendo come nell’Inter. Ora Gattuso ha un compito”

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Paolo Condò, giornalista, ha analizzato così la vittoria per 3-1 della Nazionale contro l'Estonia in ottica playoff per il Mondiale
Marco Astori
Marco Astori Redattore 

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Paolo Condò, giornalista, ha analizzato così la vittoria per 3-1 della Nazionale contro l'Estonia in ottica playoff per il Mondiale: "Con la testa noi siamo già lì. Ci siamo da tempo, perché era intuibile fin dal giorno della nomina di Gattuso che la partecipazione azzurra ai Mondiali si sarebbe giocata a fine marzo, e così sarà. Da ieri il risultato dello scontro diretto del 16 novembre a San Siro necessario per sopravanzare la Norvegia è salito in zona 10-0. Spoiler (facile): non succederà. La terza vittoria della gestione Gattuso è stata la più lineare e serena. Il gol in apertura di Kean e il raddoppio di Retegui prima dell’intervallo hanno esorcizzato l’ansia per una partita che il risultato pomeridiano della Norvegia aveva svuotato di qualsiasi illusione, rendendola un puro obbligo.

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La verità di questo girone è che dopo due partite era già irrecuperabile: al k.o.

di Oslo, infatti, è seguito lo striminzito 2-0 casalingo contro la rivale più friabile, la Moldova che in Norvegia avrebbe poi perso 11-1, rendendo irreale l’ipotesi di prevalere attraverso la differenza reti. Investito dell’incarico — meglio sarebbe chiamarlo missione — dopo quelle due gare, Rino Gattuso ha detto e continua a dire tutte le cose che è necessario enunciare in un mondo nel quale la concentrazione è il più inafferrabile dei tesori: ma la pochezza degli altri avversari rendeva allo stesso tempo impensabile sia un passo falso della Norvegia, sia un nostro inciampo nella corsa verso il secondo posto.

Con un destino così scritto, il compito di Gattuso era quello di usare le sei partite del girone rimaste per costruire un’Italia in grado di passare il doppio playoff di marzo e andare ai Mondiali, e a metà di questo percorso si può dire che la tabella di marcia sia per ora rispettata. Forse anche qualcosa di più. La Nazionale sta crescendo in consapevolezza: dopo la tensione del debutto, con l’Estonia travolta negli ultimi minuti dopo un lungo assedio, e il rigetto del secondo match, vinto comunque ma in capo a una serie esagerata di emozioni, ecco una gara tranquilla vinta in sicurezza e malgrado una formazione difficilmente ripetibile in un Mondiale.

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Ma gli estoni andavano innanzitutto spaventati, e quattro attaccanti sono serviti alla bisogna anche perché Raspadori e Orsolini, come da copione, non si sono risparmiati negli aiuti, rendendo dominante il 4-2-4 e sostenibile la mole di lavoro di Barella e Tonali. Avrebbe potuto dilatare le distanze la Nazionale, tra il rigore sbagliato di Retegui, le occasioni mancate in contropiede e la papera finale di Donnarumma. Ma a questo punto non conta più, o meglio conta che i tre gol siano stati siglati dai tre centravanti — sempre un buon segnale — e che Pio Esposito si sia aggiunto a Kean e Retegui come sta facendo nell’Inter con Lautaro e Thuram. Se è vero che il Mondiale è ancora lontano, questo significa che c’è tempo per crescere ulteriormente".