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Getty Images
L'Inter regola facilmente la pratica Venezia e accede ai quarti di Coppa Italia. Tante buone risposte per Chivu che ha allargato la rosa e ha utilizzato chi aveva giocato meno.
"Il passaggio del turno avviene con inattaccabile sicurezza, senza che l’Inter debba attorcigliarsi in fatiche estreme, e a ogni sentenza va aggiunta l’arrendevolezza comprensibile del Venezia. Ma alcune immagini resteranno più a lungo, vanno oltre la pratica facilmente risolta. Il primo gol di Pio Esposito a San Siro, con la maglia dell’Inter, era atteso come un matrimonio della figlia primogenita, quindi diventa una cerimonia solenne che unisce pubblico e giocatori. E visto che è preceduto da un assolo in rete di Andy Diouf, alla prima da titolare, lo sposalizio si arricchisce di altri annunci che rendono gioia. In generale ci sono molte aspettative, nazionale compresa, su Esposito, centravanti come sembra non ne nascano più in Italia. Servirebbe parecchio equilibrio nel giudicarlo, ma il calcio è il regno degli eccessi, nelle valutazioni di esaltazioni/delusioni come negli stipendi. Si è capito che Esposito, finora, non è una punta da un tiro un gol, bensì un tipo che anche sgobba, guarda molto al collettivo. Qui però fa centro alla prima conclusione, con una botta al volo di destro per il 2-0 da fuori area, anche se poi manca la doppietta riuscita qualche ora prima al fratello Sebastiano (gol in partita e nella serie dei rigori, in Napoli-Cagliari).
Pio è un albero da far crescere con attenzioni e premure, convinti che potrebbe avere uno sviluppo prorompente. Su Diouf invece il discorso era diverso, anche se la pazienza serve pure per lui, senza bollarlo subito come flop: arrivato in estate e tutto da scoprire, il francese rischiava già di essere già tra gli scarti, invece ha bisogno di più tempo. Ma mostra corsa e tecnica, più i tempi dell’inserimento, senza paura nel cambiare piede e segnare di destro, lui mancino, per l’1-0 dopo 18 minuti", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Nell’abbondante partecipazione di seconde scelte (otto nuovi rispetto a Pisa), c’è anche una coerente dimostrazione di utilità da parte di Frattesi, suoi pure gli assist del primo e del quarto centro, o il rendersi adatto al proprio mestiere di Zielinski, regista al posto di Calhanoglu, molto dinamico e dalle riconquiste che diventano preludio di reti, vedi quando ruba palla a Duncan a centrocampo e manda in porta Thuram. Per il polacco un tempo solo, però soddisfacente. Ma l’aspetto forse più interessante è vedere la coppia di esterni (Diouf e Luis Henrique) sistemata non sulla fascia del loro piede naturale, ma su quella opposta. Il francese è fuori ruolo ma parte con lucido dinamismo e la voglia di ribaltare sempre il campo, puntando verso la porta e non verso la bandierina. In questo modo si è costruito il gol, perché è suo il primo impulso da centrocampo, ma anche in altre scene raccoglie consensi (Venturi gli nega la doppietta). Luis Henrique deve acquistare più sicurezze: messo a sinistra è più cauto all’inizio, un tunnel che disegna in area lo scioglie, poi a inizio ripresa si fa vedere anche dalle parti di Grandi (respinta), prima del cambio con Cocchi, che aveva già debuttato nella stagione scorsa. Bovo e Spinaccé lo fanno invece in questa gara, al posto di Sucic ed Esposito", chiude Gazzetta.
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