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Cesc Fabregas non ha voluto parlarne ("Nessuna emozione in merito, io sono del Como, mi mangio tutto e tutti per il Como"), ma è inevitabile. Perché il Como è a tre punti dall'Inter ed è cresciuto tanto in questi anni proprio grazie a lui e ad un progetto sul quale la proprietà sta investendo molto ma soprattutto sta avendo grande continuità. In estate questa continuità era stata messa in discussione quando l'Inter si era avvicinata all'allenatore spagnolo. Subito dopo l'addio di Inzaghi, il ds dell'Inter Ausilio, in un incontro noto a Londra, gli mise davanti il nuovo progetto nerazzurro.
"Nell’occasione, però, Fabregas ha anche potuto verificare come, a Milano, non avrebbe avuto la stessa libertà di Como: paletti e linee guida molto rigidi sul mercato, meno margine per scegliere direttamente i giocatori. Senza contare un ingaggio più ricco. Il club lariano, peraltro, era tutt’altro che disposto a lasciarlo andare. Anzi, ha proprio alzato un muro. Insomma, sarebbe stato necessario affrontare un vero e proprio braccio di ferro. E Fabregas, anche per una questione di rispetto, ha preferito non andare allo scontro contro chi, alla riprova dei fatti, gli aveva concesso un enorme fiducia", ricorda il Corriere dello Sport che presenta questa mattina il confronto tra l'Inter e il Como (si gioca a San Siro alle 18).
È durato tutto un giorno. È arrivato anche un comunicato ufficiale da parte del Como nel quale si chiariva la fermezza di trattenere il proprio allenatore. Il pomeriggio, al ritorno di Ausilio da Londra, l'incontro con Chivu che ha ovviamente subito detto sì al progetto nerazzurro.
"Il tecnico romeno era l’altro candidato forte per raccogliere l’eredità di Inzaghi. Un profilo noto per i suoi trascorsi nerazzurri da calciatore e poi nelle giovanili e anche le caratteristiche giuste per guidare una squadra che stava per avviare un rinnovamento e un ringiovanimento. È stata una delle classiche sliding door del calcio. Che, a distanza di sei mesi da quella doppia intensa giornata, ha lasciato tutti contenti", scrive ancora il CorSport.
L'allenatore nerazzurro, aggiunge il quotidiano sportivo, si è già preso l'Inter e non ha nulla da dimostrare nella sfida con Fabregas: "È apprezzatissimo a tutti i livelli: proprietà, dirigenza e giocatori. Gli toccava e gli tocca un compito arduo, ma lui lo sta portando avanti con intelligenza e coerenza. Gli intoppi ci sono stati, ma erano stati messi in preventivo. Piuttosto c’è la convinzione che la semina fatta è stata quella ideale per arrivare a “raccogliere” a maggio. Tanto meglio, però, prendersi i tre punti questa sera... ", conclude il giornale.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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