
Da dove si riparte
—Verrà rispettato il protocollo dell'ingresso in campo, ma la gara partirà dal minuto 17, da quando cioè è stata sospesa per permettere i soccorsi al giocatore che ha avuto un malore. Si stava battendo una rimessa laterale per la Fiorentina e il punteggio era ancora fermo sullo zero a zero. In campo non potranno scendere, eventualmente, giocatori espulsi nei primi 17 minuti di gara, ma non ce n'erano stati. Dumfries e Comuzzo, che sono squalificati per somma di ammonizioni dopo l'ultima partita in campionato, salteranno la partita di San Siro, non quella di domani sera. Saranno sicuramente due partite diverse anche se a distanza di pochi giorni perché nella seconda sfida Palladino potrà impiegare, cosa che gli sarà impedita nella gara da recuperare, i nuovi acquisti di mercato.

"Possono essere schierati solo i calciatori che erano già tesserati al momento dell’interruzione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno sulla distinta del direttore di gara, le assenze sicure sono quelle dei (tanti) giocatori ceduti (Christensen, Quarta, Kayode, Ikoné, Sottil, Biraghi e Kouamé) che si sommano all’impossibilità di schierare i nuovi arrivati. Se per Inzaghi il tutto si traduce nel rinunciare a Zalewski, per Palladino significa dimenticarsi di Folorunsho, Pablo Marì, Ndour, Fagioli e Zaniolo. Ovvero a tutta la nuova struttura della squadra", ha sottolineato ancora il quotidiano.
"Alla fine la scelta dell’undici titolare sarà un inusuale ritorno al passato per il tecnico viola, con la formazione del filotto di vittorie che però non esiste più. Ci saranno i giovani della Primavera a riempire i vuoti in panchina, protagonisti a loro insaputa di un recupero in cui il confine tra occasione e necessità è davvero sottile", ha concluso il giornale
(Fonte: Il Foglio)
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